Si offre al beneficio del pubblico, e dei decisori politici in ambito locale, il seguente documento in formato pdf, da me curato e redatto, che doveva integrare una mozione messa a punto da terzi in ambito politico locale, nel Trevigiano. Il documento si può scaricare ed usare a titolo libero, anche come modello, affinché possa trovare istanza presso consigli comunali, e possa aiutare il pubblico a comprendere la complessità della situazione che vive l'Italia e la società civile in questi ultimi mesi, lacerata da uno scontro interno che sembra insanabile. L'obiettivo è chiedere alla massima autorità sanitaria locale, il Sindaco, di acquisire consapevolezza della delicata situazione presente in ambito vaccinoprofilassi, collegata alla possibile esclusione scolastica di bambini sani (prevista dalla recente legge vigente nr. 119/2017) in assenza di emergenza sanitaria dichiarata, qualora le famiglie siano inadempienti per scelta personale, e non per incuria. Una consapevolezza che giustifichi la richiesta da parte del Consiglio comunale - o da parte della cittadinanza - di una eventuale ordinanza urgente e contingibile che sospenda in via cautelare - invocando il cosiddetto "principio di precauzione" - soltanto i profili discriminatori e sanzionatori della Legge nr. 119/2017 (non dunque il recepimento in toto della Legge).
La bozza ha dunque come scopo sensibilizzare il primo cittadino ed il Consiglio Comunale in materia di diritti umani ed in materia di bioetica e biomedicina, e soprattutto in merito alla problematica del rischio sicurezza vaccini (rischio particolato solido micro e nano-dimensionato, ad alta densità atomica, riscontrato come estraneo ed inquinante in alcuni campioni di vaccini analizzati), al centro di indagini penali preliminari avviate a seguito di esposto presso la Procura della Repubblica di Udine, a marzo 2017, e trasferite già il 14.03.2017 alla Procura della Repubblica di Roma per competenza. Ma la bozza ha anche lo scopo di indicare chiaramente quali sono le responsabilità ed i precisi doveri - anche morali, non solo in ambito amministrativo e giuridico - dei decisori politici, che non possono sempre nascondersi o dereponsabilizzarsi dietro pareri tecnici. La Commissione Europea è stata estremamente chiara ed esplicita in proposito, anni fa.
Per approfondimenti, si inviata a leggere i testi e gli allegati presenti in questo articolo precedente, dedicati ai sindaci ed a come sensibilizzarli legittimamente.
SINDACI E VACCINI: COME SENSIBILIZZARE IL PRIMO CITTADINO PER UNA ORDINANZA D'URGENZA E CONTINGIBILE PER SOSPENDERE IN VIA CAUTELARE PROFILI DISCRIMINATORI E SANZIONATORI DELLA L. 119/20
Luca Scantamburlo
30 novembre 2017 ultima revisione bozza mozione: 18 gennaio 2018
Premesso che ho ringraziato sinceramente - a mezzo posta elettronica - i giornalisti e la Redazione de Il Fatto Quotidiano per aver infranto il muro di silenzio eretto inspiegabilmente da mesi (sin dal giugno 2017) dai grandi giornali e quotidiani della stampa italiana (merito anche della giornalista Virginia Della Sala, giornalista professionista in forza a Il Fatto Quotidiano) - di fronte alle notizie di reato di indagini preliminari aperte sulla sicurezza dei vaccini e sul controllo qualità e vigilanza degli stessi - ci tengo a fare alcune precisazioni, doverose, poiché equivoci, inesattezze e cose destituite di fondamento stanno circolando in Rete sulla mia persona e famiglia, in riferimento alla mia azione civile di esposizione nei confronti della autorità giudiziaria ed in copia ai NAS CC, ai quali ho comunicato sin da marzo 2017 diversi aspetti di criticità di farmacovigilanza, fra i quali anche di controllo qualità composizione dei vaccini, in questo specifico caso, e vere e proprie anomalie riscontrate nel corso di analisi chimiche e fisiche su campioni di vaccini, effettutate negli USA negli anni '80 ed ivi pubblicate, e più recentemente in Italia da un laboratorio di eccellenza, che è poi riuscito a pubblicare negli Stati Uniti i risultati delle proprie indagini di laboratorio, su un periodico scientifico con revisione alla pari.
Ho anche presentato e portato alla attenzione delle Autorità documentazioni inerenti la raccolta delle sospette reazioni avverse della vaccinoprofilassi, e la loro modalità di presentazione al pubblico, ma questa documentazione non è a mia firma.
Ringrazio anche la Redazione del GIORNALETTISMO che ha rettificato subito - su mia richiesta - quasi interamente un articolo scritto da loro di recente, e che anche questo riprendeva la identità fittizia di "Michele" (da me non richiesta) attribuitami dai giornalisti de Il Fatto Quotidiano con il loro articolo del 25 novembre 2017, con lo scopo, immagino, di tutelarmi.
Vaccini o medicinali guasti? Indagini sull’obbligo di legge L’inchiesta romana riguarda anche ipotesi di delitto colposo contro la salute pubblica. Tante le denunce arrivate ai pm: verifiche sulla somministrazione
25.11.2017, Val.Pac, e VDS.
Dunque i seguenti punti, in parte già chiariti dalla redazione del GIORNALETTISMO che ha correttamente divulgato per rettifica il comunicato stampa a mia firma ed a firma dell'Avvocato Grazia Antonio Romano, sono doverosi per fare chiarezza soprattutto perché al momento del deposito dell'esposto in marzo 2017, nessuno dei miei figli aveva mai ricevuto alcuna dose di vaccino, avendo praticato negli anni precedenti sin dal 2010 l'iter di obiezione attiva con l'ASL competente, per entrambi i miei figli. Quindi affermare che io avrei fatto un esposto a seguito di reazioni avverse manifestate dai miei figli, è una cosa destituita di ogni fondamento. Se mai lievi sospette reazioni avverse ci sono state, sono successive all'esposto, ma queste sono questioni personali in cui non voglio entrare.
Soltanto successivamente al deposito degli atti di marzo 2017, la mia figlia primogenita ha ricevuto in somministrazione alcuni giorni e settimane dopo due vaccinazioni, per scelta personale d'accordo con l'altro genitore, valutando attentamente il rapporto beneficio/rischio dell'atto sanitario in oggetto e comunque sempre restando valide le perplessità e preoccupazioni già espresse dal sottoscritto con le Autorità. Questo lo dico perché - evidentemente - per una svista in fase di rettifica, questa cosa non è emersa nella correzione approntata dalla redazione del GIORNALETTISMO. Testata giornalistica on-line che comunque ringrazio pubblicamente per la solerzia con cui sono intervenuti a rettificare, ed a chiarire l'equivoco sorto con l'introduzione di questa identità fittizia corrispondente al nome di "Michele".
25.11.2017 Redazione VACCINI, LA PROCURA DI ROMA INDAGA PER LA SOMMINISTRAZIONE DI MEDICINALI GUASTI EDIT: In fondo al pezzo ospitiamo la rettifica richiesta dal signor Luca Scantamburlo citato come Michele in questo pezzo
Vaccini, la procura di Roma ha aperto una indagine sulla modalità con cui sono state somministrate le immunizzazioni. I magistrati della procura della Repubblica della capitale hanno aperto un’inchiesta su due ipotesi di reato. La prima è il commercio oppure la somministrazione di medicinali guasti, mentre la seconda riguarda il delitto colposo contro la salute pubblica.
La maggior parte dei seguenti punti chiarirà meglio i servizi e gli articoli di giornale che stanno trovando il largo presso la stampa cartacea ed on-line italiana, tenendo presente che per medicinali "guasti", nel contesto del mio esposto e del comunicato stampa diffuso il 09.11.2017, si intende va farmaci vaccini "danneggiati", oppure "imperfetti".Non ci si riferiva a vaccini scaduti, almeno non nel contesto del mio esposto alle Autorità. Perché non a questo aspetto si riferiscono alcune mie richieste alla autorità giudiziaria, bensì a vere e proprie potenziali contaminazioni inorganiche da accertare, dunque un rischio presente (nei campioni analizzati, risultati contaminati in tracce, ed il cui inquinamento in tracce variava sia per qualità sia per quantità, ma era sempre contraddistinto da uno o più elementi chimici ad alta densità atomica, e dunque dalle proprietà potenzialmente dannose, oltre certi valori di soglia o vicino ad essi, soprattutto se sotto forma di micro o nano polveri).
1) "Michele" è una identità fittizia, un "nome di fantasia" attribuitomi, ma non richiesto da me; fra l'altro, da diversi mesi il mio nome e cognome in relazione a queste indagini preliminari è noto pubblicamente, essendo io stato intervistato da alcune emittenti radiofoniche, ed essendomi io dichiarato senza problemi;
2) non abito a Udine, a differenza di quanto detto sui giornali, ma in provincia di Udine;
3) solo uno dei miei figli è stato sottoposto a vaccinazioni (per una vaccinazione 2 dosi, di un'altra solo 1 dose) e su consenso, e non entrambi i miei figli; ed in ogni caso, ciò è avvenuto dopo il deposito dell'esposto, e non prima, a seguito di una situazione di emergenza creatasi;
4) il procedimento penale di inchiesta condotto dai PM di Roma a cui si fa riferimento, è stato avviato dall'esposto da me depositato in Udine, il 09.03.2017, e dunque il procedimento penale è stato aperto a Udine, e non a Roma, ove la Procura l'ha solo ricevuto per trasferimento; questo non si evince dall'articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano in data 25.11.2017. La Magistratura di Udine ha individuato i profili penali, ed il fascicolo è stato trasmesso alla Procura della Repubblica di Roma in data 14.03.2017; naturalmente, altri esposti o denunce a firma di terzi, depositati o trasferiti in Roma sin da aprile 2017, avranno senza dubbio ingrossato la mole della inchiesta relativa ai vaccini, alle reazioni avverse ed alla farmacovigilanza, alla sicurezza dei vaccini ed alla loro somministrazione, ecc...;
5) io non ho sporto denuncia, ma redatto e fatto depositare un "esposto", la qual cosa non è di secondaria importanza; proprio perché le ipotesi di reato sono state individuate dai PM di Udine e Roma, e non dal sottoscritto:
Per ogni altra informazione, rimando i lettori alla lettura integrale del comunicato stampa diffuso in data 09.11.2017, a firma mia e dell'Avvocato Grazia Antonio Romano.
Il TGCOM24 serale trasmette alcuni secondi dell'intervista ad una madre coraggiosa, ma non le cruciali informazioni da lei date sulle indagini penali avviate a marzo 2017 dalla Procura di Udine sulla sicurezza dei vaccini. Perché?
di Luca Scantamburlo
Il Palazzo della Consulta in Roma, Piazza del Quirinale wikipedia
Foto anno 2006
Forse a causa di una certa prudenza, motivata ad esempio dalla necessità di effettuare eventuali e doverosi riscontri sulla fonte della notizia citata nel titolo, e sulla sua credibilità, la redazione del telegiornale di Mediaset denominato TGCOM24 ha deciso per il momento di non dare la notizia di reato che un genitore - cittadina della provincia di Varese - ha fornito all'inviata di Mediaset presente al Palazzo della Consulta in Piazza del Quirinale in Roma, per assistere alla udienza pubblica della Corte Costituzionale riunitasi il 21 novembre 2017 per discutere il ricorso della Regione Veneto avverso il Decreto Legge 73/2017 ed avverso la sua conversione nella Legge 119/2017: la notizia trapelata nei corridoi a lavori sospesi, consiste nelle indagini preliminari sulla sicurezza dei vaccini e la loro vigilanza nella somministrazione, avviate a marzo 2017 dalla Procura della Repubblica di Udine e quasi subito trasmesse per competenza alla Procura della Repubblica di Roma, a seguito di un esposto depositato presso le autorità friulane.
Durante una pausa lavori della Corte e verso ora di pranzo, nei corridoi del Palazzo della Consulta, l'inviata Mediaset - stando alla testimonianza di Donatella De Nardo di Varese - è questo il nome del genitore coscienzioso telefonicamente da me sentito prima che andasse in onda il Servizio del TGCOM24 - sarebbe tornata sui suoi passi su chiamata dell'interessata, ed avrebbe registrato audio e video delle informazioni fornite a voce dalla De Nardo, durante l'intervista filmata. Della cosa hanno assistito anche Antonella Piotti lì presente, attivista civile ed amica della De Nardo, ed una dozzina di genitori incuriositi anch'essi presenti fra il pubblico della udienza, che si sono soffermati ad ascoltare con estremo interesse le parole della cittadina varesotta, al microfono della troupe televisiva.
La mattina del giorno seguente la signora Donatella De Nardo ha fornito al sottoscritto al telefono - su mia richiesta - una puntuale descrizione della breve intervista concessa alla troupe televisiva il giorno precedente, ed infatti il racconto si è rivelato poi consistente con i pochi secondi trasmessi successivamente nel servizio andato in onda nel telegiornale del 22/11/2017, nel tardo pomeriggio, servizio intitolato "Vaccini, no della Consulta ai ricorsi del Veneto", a cura di Manuela Maddaoloni.
Servizio che - nondimeno - nel suo montaggio non include proprio le delicate ed importanti informazioni sulle indagini condotte dalla Magistratura inquirente sulla sicurezza dei vaccini, discusse dalla De Nardo con l'inviata Mediaset, la quale si era decisa ad intervistarla proprio per la rilevanza di quanto la De Nardo voleva rivelarle, come confermatomi da quest'ultima.
A questo proposito, Donatella De Nardo mi ha fatto avere in data 23 novembre 2017 delle precisazioni scritte che puntualizzino quanto da Lei espresso presso i corridoi della Consulta, davanti al microfono della giornalista Mediaset:
<< Ci terrei a precisare che la giornalista mi ha fatto l'intervista perché in corridoio le avevo chiesto ad alta voce se era a conoscenza delle indagini che erano in corso..quindi se io ho acconsentito che mi si facesse l'lntervista è perché volevo parlare delle indagini in corso da Marzo. Le mie parole in corridoio fuori dalla sala delle conferenze in Consulta sono state: "siete al corrente delle indagini che sono in corso sui vaccini?"..la giornalista mi risponde "No"...ce lo vuole spiegare lei? posso intervistarla?"...e io le ho risposto "Sì"...ho fatto anche presente, a telecamere accese, che le persone che erano in piazza, sapevano delle indagini e che tanti avevano aderito nei giorni precedenti alla stampa week .. ho spiegato alla giornalista cosa significava la Stampa week.. e le ho spiegato che "Visto che la stampa da Luglio nn ci ha dato voce... adesso i cittadini li informeremo noi!"...Fine! >>
Donatella De Nardo, 23.11.2017,
testimonianza scritta resa a Luca Scantamburlo, tramite email
Il sottoscritto Luca Scantamburlo - parte offesa nel procedimento penale in corso ed autore dell'esposto depositato presso la Procura di Udine ed in copia ai NAS CC di Udine da cui il procedimento è partito, a seguito delle valutazioni dei PM - si è subito attivato ed ha fornito per corrispondenza elettronica alle Redazioni Mediaset e Direzione del TGCOM24, prova documentale delle indagini preliminari penali avviate (comunicato stampa a sua firma e del suo legale, e soprattutto la risposta ufficiale della Procura romana alla sua istanza art. 335 c.p.p. presentata a settembre 2017 in Roma città capitale), indagini che hanno già raggiunto i sei mesi, contro ignoti, cioè nei confronti di soggetti da identificare. I reati ipotizzati dai PM sono di una gravità inaudita: "medicinali guasti o imperfetti" e "delitti colposi contro la salute pubblica".
Suona davvero beffardo e paradossale la cosa: cioè che mentre i Giudici della Corte Costituzionale - organo di massima garanzia della nostra Repubblica e delle sue leggi - ascoltavano o riflettevano sulle memorie difensive prodotte in udienza e si accingevano a bocciare l'indomani il ricorso del Veneto (che rivendicava un proprio modello efficiente di politica sanitaria di vaccinoprofilassi senza obbligatorietà e basato sul dialogo ed il rispetto del consenso libero ed informato), contemporaneamente il prestigioso edificioso romano in Piazza del Quirinale assisteva nei suoi corridoi alla rivelazione di una verità giudiziaria tabù: i farmaci vaccini allargati nella loro offerta ed imposti con sanzioni e profili discriminatori da un Governo draconiano, sembrano a rischio contaminazione inorganica e tale rischio potenziale è al vaglio della magistratura ordinaria, che conduce indagini preliminari penali da mesi, all'insaputa della maggioranza della opinione pubblica. Da una parte lo Stato ed il suo più alto organo costituzionale benedicono - per così dire - i farmaci e la loro imposizione con metodi coercitivi (si dice a tutela della salute pubblica e delle sue esigenze), e dall'altra suoi apparati giudiziari inquirenti ne stanno valutando la pericolosità, a causa di possibili negligenze o falle in fase di controllo qualità, vigilanza, ed causa di probabili anomalie di produzione degli stessi. Una situazione assurda e kafkiana.
Mi auguro che la professionalità degli operatori dell'informazione di Mediaset prevalga su qualunque possibile ostacolo possa frapporsi fra una verità degna di estrema attenzione (in quanto attinente la salute pubblica, e soprattutto la sicurezza dei vaccini in uso presso prima infanzia ed adolescenza,) e la sua divulgazione all'opinione pubblica, che al momento è defraudata dal mainstream mass-mediatico il quale fa muro compatto opponendosi al suo rilascio e commento, tranne rare eccezioni, ed impedisce che la popolazione italiana sia messa a conoscenza di tale scottante verità.
Non vorrei che la lunga lista di giornali, radio, televisioni che non ottemperano ai propri doveri deontologici e verso i quali io ho espresso ed esprimo biasimo personale, si allunghi ulteriormente. Non ne sentiamo proprio il bisogno. Siamo già in una brutta posizione di classifica - in quanto a libertà di stampa nei Paesi del mondo - secondo l'ultimo rapporto di Reporters Without Borders (Reporters sans frontières): l'Italia è 52.ma nell'anno in corso, dopo la Papa Nuova Guinea.
*AUDIO: Il link alla intervista telefonica concessa dalla Signora Donatella De Nardo a Luca Scantamburlo, la mattina del 22.11.2017, prima che andasse in onda il servizio televisivo nel corso del telegiornale di Mediaset
Foto su concessione
del Sig. Giorgio Alberto Tremante, padre dei fratelli Tremante a cui
la città veneta di Verona ha dedicato l'omonimo Giardino vicino alla
Stazione Porta Vescovio (Verona), inaugurandolo nel 2011.
Foto
scattata il 6 febbraio 2012, giorno del compleanno di Marco.
Gentili Alberto e Luca TREMANTE
vi scrivo perché Voi possiate portare un estremo saluto alla salma del Vostro amato padre Giorgio Tremante recentemente scomparso ai primi di novembre, in quanto non potrò presenziare al funerale di venerdì 10 novembre 2017.
Io e lui ci siamo sentiti un paio di volte per corrispondenza, nei mesi passati, ed in una occasione, ai primi di ottobre 2017, siamo stati anche in diretta radiofonica insieme con la nota emittente radiofonica laziale Radio Informazione Libera, intervistati da Antonio Corcione.
Mi rammarico di non aver salutato Vostro padre allora, a voce.
Mi rammarico di non averlo avvisato per tempo della notizia che egli aspettava, riguardo alle indagini penali condotte dalla magistratura di Roma in tema di sicurezza dei vaccini, e della quale mi aveva chiesto speranzoso notizie.
Mi rammarico di non averlo mai cercato al telefono, ma non volevo disturbare la tranquillità domestica e familare di un uomo vedovo ed anziano, che sicuramente aveva necessità di riservatezza e di dedicarsi ai figli più serenamente.
Ma credo che Vostro padre abbia capito cosa mi animasse perché - dopo averlo messo in contatto con il Direttore responsabile Silvio Aparo del giornale telematico lombardo chiamato Corriere Quotidiano - egli mi inviò una copia del Suo libro in dono, dove racconta la Vostra storia e la sua battaglia di uomo che ha difeso la salute dei Suoi figli e combattuto per l'affermazione della verità e della giustizia, in difesa della libertà terapeutica e di una sanità a dimensione umana, ligia al codice deontologico ispirato al sapere ippocratico e galenico.
Un regalo che mi commosse. E quel libro decise anche di metterlo a disposizione liberamente di tutti, tramite lo stesso quotidiano lombardo nominato.
Vostro padre ha capito sulla propria pelle che la medicina non è una scienza esatta e mai lo è stata, ma è invece un'arte difficile, che si avvale di saperi scientifici, ma che non dovrebbe mai dimenticare la sua dimensione umana, di sapere costruito attraverso l'osservazione clinica, continua del paziente, ed il valore della prudenza in ambito terapeutico.
Vostro padre - pioniere ed alfiere della causa del consenso libero ed informato in tema medico e terapeutico - ha lottato come una tigre perché venissero riconosciuti i suoi diritti di padre di famiglia unico responsabile - come genitore - delle scelte in tema di salute per la propria prole, ed i Vostri diritti di figli - quando voi foste minori di età - ad avere un trattamento medico umano, personalizzato, e non di massa. Vostro padre ha contribuito all'entrata in vigore della Legge 210/1992, per il riconoscimento dei danni da vaccino. Vostro padre è stato il primo a muoversi a livello associativo in questa direzione, in Italia, ed il primo a raccontare apertamente e senza vergogna il proprio dramma di padre ferito per la perdita dei propri figli, nati sani, e morti o danneggiati a seguito di vaccinazioni obbligatorie (rispettivamente Marco ed Andrea poi deceduti, ed Alberto, tuttora vivente ma danneggiato irreversibilmente, e rimasto accanto al fratello maggiore Luca, proprio Voi a cui mi sto rivolgendo).
Con i documenti importanti che sto mettendo a disposizione della popolazione, sin dalla scorsa estate 2017 e le cui ultime inedite notizie sono state anticipate alla radio dal mio legale in data 09/11/2017 (il dr. Grazia Antonio Romano del foro di Potenza, intervistato dal dr. Girotto di RadioGamma5), finalmente avrei potuto informare Vostro padre che c'era ancora una speranza di Giustizia. Che non tutto era perduto.
Che gli anni da egli trascorsi in passato a difesa dei più deboli non erano stati vani, perché ora finamente c'è una concreta possibilità di perorare la causa di richiesta al sindaco, per una sospensiva in via cautelare dei profili discriminatori e sanzionatori della L. 119/2017, legge che tanto aveva amareggiato Vostro padre, e fattolo sentire più solo e quasi dimenticato.
Forse proprio tutto questo lo aveva portato - nell'ultima sua lettera che spedì alla mia attenzione - ad ignorare una mia richiesta di intervista e ad usare toni molto duri nei confronti delle legittime mie speranze riposte nell'azione giudiziaria. Vostro padre non credeva più che la Magistratura italiana sarebbe intervenuta per indagare e scoperchiare verità inenarrabili del mondo della sanità.
Tornando ai sindaci, anello debole della spietata macchina burocratica allestita per un allargamento della imposizione vaccinatoria obbligatoria, che ha inasprito i profili sanzionatori e coercitivi nel complesso meccanismo di adempimento burocratico messo in piedi dal Governo e dal Ministero della Salute e che ha coinvolto anche il Ministero della Istruzione, ecco che una simile richiesta da parte dei cittadini e rivolta ai sindaci, sopra accennata - sindaci che sono massime autorità sanitarie locali - sta a cuore di tutti coloro che vogliono il rispetto di certi diritti sacrosanti - come di una scuola aperta a tutti e non discriminatoria - ed il diritto alla obiezione ed alla scelta terapeutica.
Per scardinare questo sistema iniquo che si configura come un trattamento sanitario obbligatorio, ricattatorio ed eterodiretto ed architettato in assenza di emergenze sanitarie dichiarate dalle Autorità, e che ha inficiato e pregiudicato il rapporto e l'alleanza medico-paziente, terrorizzato psicologicamente la classe medica italiana con le radiazioni inflitte a medici prudenti e coscienziosi rispetto alle vaccinazioni (il dr. Roberto Gava ed il dr. Dario Miedico), ed oscurato l'indipendenza di giudizio del medico in ambito vaccinoprofilassi, e fatto a pezzi decenni di conquiste di diritti sociali e civili, calpestando il diritto all'istruzione per tutti e mettendo a repentaglio il consenso libero ed informato, da diversi mesi io vado ripetendo questo: l'unica strada rimasta come ultima spiaggia è non solo la denuncia sociale, ma portare in Tribunale - alla sbarra - chi mette a repentaglio la nostra salute e quella dei nostri figli in modo criminoso ed irresponsabile per mancata vigilanza, o perché sembra ignorare o perché sembra fingere di ignorare il cosiddetto principio di precauzione, consolidato nel diritto comunitario europeo, recepito da quello italiano negli ultimi anni, e che è alla base della deontologia del medico, fra l'altro, con il famoso motto o locuzione latina: primum non nocere ("per prima cosa, non nuocere", un brocardo valido in diversi ambiti).
Se ci sono delle responsabilità da accertare in questo senso, di "culpa in vigilando", la Giustizia farà il suo corso. Principio di precauzione che Vostro padre aveva già intuito nella sua battaglia civile e morale, sin dagli anni '70 del secolo scorso.
Solo un grande scandalo e processi giudiziari porteranno eventualmente il prossimo Parlamento - e non il Governo - a rivedere la Legge sui vaccini, è mia opinione, ed apriranno gli occhi ad una opinione pubblica pilotata nelle emozioni e nei giudizi, dopo quasi due anni di aggressiva campagna mediatica condotta quasi a senso unico, nel corso della quale sono state date fra l'altro anche alcune notizie allarmanti ma totalmente infondate.
Solo un grande scandalo nazionale porterebbe a considerare seriamente una riforma legislativa a livello parlamentare, dei referendum abrogativi a prescindere dal loro esito, ed eventuali proposte di legge popolari avanzate ai sensi dell'art. 71 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Questo è il mio pensiero. Le manifestazioni di piazza, pur sempre utili, non hanno da diversi anni più alcuna influenza decisiva a livello politico, per quanto imponenti possano essere. Anche i giornali ed i mass media in generale, devono - o dovrebbero - fare il loro dovere e non possono esimersi dal raccontare la verità.
E dunque, solo un grande scandalo sanitario, con processi e rinvii a giudizio, potrebbero obbligarli a rispettare la carta dei doveri del giornalista, che loro sono tenuti a rispettare deontologicamente, e che impone loro di dare risalto ad ogni notizia di pubblico interesse, secondo la verità sostanziale dei fatti.
Fate buon uso di questi documenti in allegato che mi sono costati nella loro formazione molto studio, mesi di solitudine e di lotta personale a livello burocratico, e chiedete dunque a gran voce in Roma, il 21/11/2017, oltre al rispetto del valore della libertà di scelta terapeutica, anche VERITA' e GIUSTIZIA, e che la magistratura inquirente e quella di garanzia (Consulta e Presidente della Repubblica) rispondano alle preoccupazioni della gente, le quali sono scientificamente fondate, oltre che giuridicamente parlando (viste le indagini preliminari in corso di natura penale, presso la Procura della Repubblica di Roma, sin dall'aprile 2017).
Le massime Autorità politiche nazionali, ed anche quelle locali in primis, hanno il dovere di rispondere alle preoccupazioni fondate dei cittadini, in materia di sicurezza dei farmaci e della loro vigilanza e somministrazione.
Non può esserci libertà senza rispetto della legalità, della verità e del sistema della giustizia in tutte le sue articolazioni.
Se ai giudici della Consulta arriverà la voce di queste indagini penali in Roma, sulla sicurezza dei vaccini, sarà più facile avere una sentenza che rispetti autenticamente i diritti costituzionalmente garantiti: questa è la mia umile opinione di cittadino e genitore.
E sarà più facile - per coloro che rivendicano i diritti di essere sospetti danneggiati da vaccino in maniera irreversibile - veder riconosciuto il nesso causale in fase di valutazione con la Commissione Medico Ospedaliera preposta ai sensi della Legge di indennizzo nr. 210/1992. Anche se ciò non restituirà alle loro famiglie la serenità e la salute, perse irrimediabilmente per aver seguito una imposizione di legge.
Possa lo spirito di Vostro padre vegliarvi per sempre, assieme a quello di Vostra madre Franca.
Possa il Suo esempio di padre, cittadino ed uomo essere ricordato per sempre, come fulgido esempio di impegno civile.
Possa il Cielo assisterci tutti in questo drammatico momento della vita della nostra Repubblica, lacerata nel profondo a livello sociale come non le accadeva da decenni, e che avrebbe bisogno di altri uomini e donne che avessero lo stesso coraggio e la stessa onestà intellettuale che Vostro padre ha dimostrato con i fatti, e non solo a parole.
In fede
Luca Scantamburlo
13 novembre 2017
Lettera inviata ai fratelli Luca ed Alberto Tremante, in data 10 novembre 2017, e rivista in data 13 novembre 2017
Alberto Tremante, maggiorenne e vaccinato, costretto su una sedia a rotelle proprio per colpa del vaccino antipolio. Dedicato alle vittime dei vaccini e ai loro famigliari.
Alla c.a. della Stampa mass media, delle Associazioni no profit e di volontariato,
della Opinione Pubblica e degli operatori della informazione
oggetto: VACCINI e SICUREZZA E VACCINOVIGILANZA, RISCHIO
CONTAMINAZIONE INORGANICA:
contaminazione inorganica di particolato ad alta densità atomica (micro e nanodimensionato), rischio potenziale al vaglio della magistratura inquirente della Procura della Repubblica di Roma
La notizia inedita dell'oggetto delle indagini penali preliminari in Roma, con quali articoli del codice penale che sono ipotesi di reato ed al vaglio della magistratura inquirente, è stata data in diretta oggi giovedì 09/11/2017 da RadioGamma5 - emittente radiofonica veneta - nel corso della intervista condotta dal dr. Paolo Girotto dalle ore 12.30 alle ore 13.00 ed oltre, in collegamento telefonico con l'avvocato Grazia Antonio Romano, del foro di Potenza, difensore nominato e legale rappresentante della parte offesa.
Si vedano i documenti scaricabili, i cui link sono sopra riportati.
Cordialmente
Luca Scantamburlo
cittadino e genitore, parte offesa nel procedimento penale
09/11/2017
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Intervista radiofonica sulle frequenze venete di RadioGamma5, giov. 09/11/2017, conduttore radiofonico: dr. Paolo Girotto, intervista all'avvocato Grazia Antonio Romano.
Live streaming in Rete (non disponibile podcast per questa puntata)
Frequenze Radio, per la diretta radiofonica, nel Triveneto Radio FM 94.00 MHz
REPLICA TRASMISSIONE
Replica trasmissione condotta dal dr. Girotto di RadioGamma5, ascoltabile in Rete in streaming sul sito della Radio, dalle ore 24.00 di notte alle ore 07.00 del mattino 10/11/2017
Testo del comunicato stampa
dell'Avvocato Grazia Antonio Romano e di Luca Scantamburlo
VA C C I N I E D I N D A G I N I P E N A L I : " M E D I C I N A L I G U A S T I " E "DELITTI COLPOSI CONTRO LA SALUTE PUBBLICA"
Procedimento penale – Registro Ignoti, presso la Procura della Repubblica di Roma
Potenza, 09.11.2017
Si comunica al pubblico, alla stampa ed agli organi di informazione, che un esposto datato 02 marzo 2017 è stato depositato in data 09 marzo 2017 presso la Procura della Repubblica di Udine ed in copia ai NAS Carabinieri di Udine, con cui il cittadino e genitore Luca Scantamburlo residente in provincia di Udine, esponeva rischi di contaminazione inorganica di particolato solido inquinante (corpi estranei micro e nano-dimensionati) ad alta densità atomica presente nei farmaci vaccini, e dunque un problema di sicurezza, vigilanza e controllo qualità e somministrazione dei vaccini utilizzati in ambito civile e militare, non compreso o sottovalutato dalle autorità sanitarie e politiche che sembrano ignorarlo. Già ad alcuni giorni dalla ricezione dell'esposto presso l'Ufficio Ricezione Atti, la Procura della Repubblica di Udine riteneva opportuno aprire un procedimento penale a carico di ignoti con ipotesi di reato.
Il cittadino e genitore Luca Scantamburlo aveva già precedentemente interpellato il 14 febbraio 2017 - tramite posta elettronica - tre diversi centri ISS (Istituto Superiore di Sanità) di Roma, nello specifico il Dipartimento del Farmaco, il Centro Nazionale Sostanze Chimiche, ed il Centro Nazionale di Epidemologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, per avere da essi alcune delucidazioni ed un commento ufficioso o ufficiale sulla problematica di sicurezza menzionata ed emersa negli ultimi anni da analisi di laboratorio da parte di privati, effettuati su alcune decine di campioni di vaccini ad uso umano risultati tutti inquinati, anche se in misura diversa. I suddetti enti, apparentemente, non rispondevano. In data 14 marzo 2017 il fascicolo penale suddetto – la cui esistenza veniva comunicata successivamente al cittadino su istanza della parte offesa presentata in Procura ai sensi dell'art 116 c.p.p. - era già stato trasmesso per competenza alla Procura della Repubblica di Roma.
In data 28 luglio 2017 la parte offesa depositava spontaneamente una integrazione all'esposto con nuova documentazione, presso i NAS di Udine Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, con la richiesta di inoltro alla Procura della Repubblica di Roma; in esso egli esponeva una dichiarazione pubblica - da lui individuata - di un supposto membro dichiarato dell'Agenzia Italiana delle medicine (che corrisponderebbe, a quanto pare, ad un dirigente ASL di I fascia in servizio all'AIFA, sulla base di controlli incrociati fatti dalla parte offesa e per questo si chiedeva riscontro all'autorità giudiziaria) che ammetteva in una discussione fra addetti ai lavori in Rete Internet, l'esistenza concreta di una “drammatica” situazione di sicurezza in ambito vaccini, da approfondire ed investigare.
Di questo, il cittadino informava in luglio 2017 formalmente e contestualmente a mezzo raccomandata, il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, senza tuttavia fare il nome del presunto dirigente sanitario comunicato successivamente alla Autorità giudiziaria tramite i NAS CC di Udine.
Precedentemente, l'esposto depositato a marzo 2017 era stato inoltrato in copia solo per conoscenza all'Assessore alla salute, integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia del FVG, la dr.ssa Maria Sandra Telesca, oltre che al Codacons di Roma.
Le autorità politiche menzionate ricevevano le informazioni, ma non rispondevano né hanno ancora dato riscontro al cittadino alla data presente. In data 03 ottobre 2017 con comunicazione protocollata il funzionario giudiziario della Procura della Repubblica di Roma comunicava al cittadino in risposta ad istanza depositata in data 21 settembre 2017, ai sensi dell'art. 335 c.p.p., il nuovo numero assegnato in Roma al procedimento penale in oggetto, presente nel "Registro Ignoti", ed il nome del PM assegnatario principale delle indagini preliminari (GOLFIERI, dr.ssa Maria Letizia), e l'elenco dei "fatti criminosi" individuati ed ipotizzati ed al vaglio della Magistratura inquirente, i quali sono quelli previsti dal Codice Penale agli articoli seguenti:
CP art. 443, "Commercio o somministrazione di medicinali guasti"
CP art. 452, "Delitti colposi contro la salute pubblica"
Saputo questo, nell'ottobre 2017 Luca Scantamburlo - cittadino, genitore e parte offesa nel procedimento in oggetto - ha pertanto deciso di dare procura speciale al sottoscritto Avvocato Grazia Antonio Romano, cassazionista del Foro di Potenza, perché questi lo assista come suo legale rappresentante in ogni fase e grado del procedimento giudiziario, conferendogli ogni più ampia facoltà di legge in difesa del bene giuridico tutelato ed offeso. Negli ultimi mesi pare che soltanto un quotidiano (una testata giornalistica on-line lombarda), alcune emittenti radiofoniche venete e laziali, un paio di associazioni ed alcuni blog e pagine di social network, hanno commentato e dato testimonianza di tutto ciò nell'inspiegabile silenzio generale (poca attenzione o autocensura?) della maggior parte dei mass media e delle testate giornalistiche nazionali (pur contattate dalla parte offesa, in discreto numero). Forse qualche indizio è trapelato nella cronaca romana di uno storico quotidiano nazionale, ad aprile e luglio 2017, ma non sufficiente ad inquadrare cronologicamente l'esposto e senza espliciti e puntuali riferimenti ad esso. Con il presente scritto si chiede pertanto la massima diffusione del comunicato presso l'opinione pubblica, a tutela dell'interesse pubblico come previsto deontologicamente dalla carta dei doveri del giornalista, "Testo unico dei doveri del giornalista", approvato dal Cnog nel gennaio 2016, ove all'articolo 2 - Fondamenti deontologici – si dice espressamente:
"Il giornalista: a) difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti;"
Seguiranno ulteriori comunicati o conferenze stampa quando e se ritenuto opportuno.
Grazia Antonio Romano,
avvocato cassazionista iscritto all'Albo degli Avvocati, Foro di Potenza
Via F. Baracca, 16 – 85100 POTENZA, email: prima.il.diritto@outlook.com – tel. 331.5089831
Luca Scantamburlo,
cittadino e genitore, parte offesa nel procedimento penale
Video della conferenza stampa della presentazione della Società Scientifica per il Principio di Precauzione
Bartolomeo Pepe, Senatore
Pubblicato il 07 nov 2017 sul canale YouTube
In data 6 Novembre 2017, nella Sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama del Senato della Repubblica Italiana in Roma, al termine della conferenza stampa convocata a mezzogiorno, si è costituita l'associazione SSPP, con lo scopo di promuovere la sicurezza sanitaria attraverso la prevenzione, la predizione, la personalizzazione, la partecipazione in medicina e per sviluppare la base scientifica e le strategie per la valutazione, la prevenzione, la gestione e la comunicazione del rischio, basate sul "principio di precauzione", di cui all’ art. 191 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea (in acronimo TFUE), ex art. 174 del Trattato di Amsterdam del 1997 e già espresso precedentemente nell'art. 130R del Trattato di Maastricht.
L’associazione è senza scopo di lucro secondo la legge italiana n. 266/1991. Il nome della nuova associazione è “Società Scientifica per il Principio di Precauzione e per la Medicina basata sulle 4 P” anche conosciuta attraverso l’acronimo “SSPP”.
Uno dei fondatori mi ha chiesto di essere "osservatore accreditato" di tale nuova realtà associativa, ed ho accettato volentieri, soprattutto per la stima che nutro per il prof. Livio Giuliani che è fra gli artefici ed ideatori di questa lodevole iniziativa associativa e medico-scientifica italiana.
Nell'atto costitutivo io figuro fra i promotori della associazione appena costituitasi.
Il prof. Giuliani, già matematico e ricercatore capo e dirigente ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, ente di diritto pubblico soppresso anni fa), è attuale consulente e responsabile scientifico del CODACONS, e proprio loro tanto hanno fatto per rivendicare negli ultimi mesi una politica sanitaria più sicura, e la promozione di una vaccinoprofilassi più vigile ed attenta od orientata al "principio di precauzione" che da anni è consolidato nel diritto comunitario europeo, e recepito più recentemente anche dall'ordinamento giuridico italiano. E lo hanno fatto attraverso conferenze stampa, convegni medico-scientifici ed azioni giudiziarie (esposti e denunce).
Purtroppo sinora il Decreto Legge 73/2017 e la sua conversione nella Legge 119/2017, sembrano puntare in una direzione diversa, e ben lontana anche dal rispetto della Convenzione di Oviedo e della Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea, che tutelano il consenso autenticamente libero ed informato in materia di somministrazione di farmaci e terapie mediche.