lunedì 27 settembre 2021

LA DIFESA DELLE LIBERTÀ E DEI DIRITTI FONDAMENTALI: FONDAMENTI GIURIDICI DELLO IUS RESISTENTIAE



L'attuale stato di eccezione di spirito schimittiano e leviatano che caratterizza la gestone emergenziale sanitaria sin dalla fine di gennaio 2020 merita una riflessione radicale: la ribellione - non violenta - nei confronti di uno Stato-apparato assoluto e dispotico che tradisce il patto repubblicano fondativo fra cittadini e Stato, va esercitata con responsabilità, non violenza ed intelligenza secondo lo ius resistentiae (diritto di resistenza), in "stato di necessità" ed in ottemperanza al dovere di essere "fedeli" alla Costituzione della Repubblica e di difesa della patria (artt. 54-52 Cost.).
Sono diritti costituzionalmente garantiti assieme ai diritti umani ed alle libertà e diritti fondamentali, e pertanto non si può essere puniti a causa del loro esercizio e della loro difesa quando ciò porta alla difesa della propria integrità psicofisica ed all'adempimento di un dovere costituzionale (cfr. artt. 54-51c.p., codice penale).

Tutto questo va considerato nell'intreccio delle fonti e del principio di gerarchia che garantisce il rispetto dei diritti soggettivi ed in particolare civili e politici come cittadini italiani ed al contempo cittadini europei (esiste una doppia tutela: una nazionale ed una eurounitaria ai sensi della Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea - CDFUE - già Carta di Nizza, legge vigente e vincolante giuridicamente per l'Italia sin dalla sua equiparazione al rango di Trattato nel 2009, vincolante anche in forza dell'art 117 Cost.).

In questo particolare e drammatico frangente storico della Repubblica italiana - che mai ha conosciuto sin dalla sua nascita nel 1948 una tale restrizione di libertà e diritti fondamentali della persona, decisi da una deriva autoritaria sanitaria draconiana ed in totale disprezzo di principi di uguaglianza e non discriminazione, di ragionevolezza e proporzionalità - ci aiuta molto nella riflessione un sorprendente scritto del 1962 a firma del professor Giuliano Amato ("La sovranità popolare nell'ordinamento italiano"), all'epoca un giovane e coraggioso giurista molto lontano dalla figura del "dottor Sottile" che avremmo conosciuto in seguito come politico.

Di tale scritto si è interessato lo storico Giorgio Giannini alcuni anni fa. Egli, citando testualmente le parole di Amato, si è espresso al riguardo sostenendo che in caso di non funzionamento degli organi di controllo e di garanzia, se cioè lo stesso Stato-apparato fosse “partecipe dell’azione eversiva” compiendo “atti difformi dai valori e dalle finalità fatti propri dalla coscienza collettiva ed indicati nella Costituzione", allora sarebbe legittimo il ricorso alla resistenza, individuale o collettiva, purché non violenta. Amato afferma inoltre: ”[…] ove circostanze particolari lo impongano, come può disconoscersi al popolo, che della sovranità è titolare e che ne controlla l’esercizio […]  il potere di ricondurre alla legittimità, con mezzi anche non previsti, questo esercizio, ove irrimediabilmente se ne discosti"

Il diritto di resistenza - il cosiddetto ius resistentiae - ci appartiene di diritto in quanto siamo noi - come popolo - i titolari della sovranità (art. 1 Cost): certamente nei limiti e nelle forme stabiliti dalla Costituzione, ma qualora lo Stato-apparato sia partecipe di una azione eversiva, abbiamo il DIRITTO-DOVERE di ricondurre alla legittimità ed alla legalità la società civile e la classe dirigenziale governante, anche con mezzi non previsti da norme e regole, purché essi siano non violenti, proprio come suggerì in via ipotetica lo stesso Giuliano Amato - oggi Giudice della Corte Costituzionale - in questo lavoro di dottrina giuridica del 1962 intitolato "La sovranità popolare nell'ordinamento italiano" il quale - seppur non sia una fonte di diritto - tocca con fine pensiero questioni cruciali di filosofia del diritto e di diritto costituzionale. 

Non a caso il dottor Tudor Mocanu nella sua tesi di laurea Il concetto di popolo nella dottrina italiana del secondo dopoguerra, corso di laurea in Economia Internazionale (a.a. 2016-2017), sottolinea: 

"[...] L’aspetto più importante e innovativo della posizione di Amato è che, a suo  avviso, essendo il popolo l’unico titolare della sovranità, conserva il diritto di ribellarsi alle decisioni degli organi dello Stato qualora questi tradiscano il loro mandato"

Luca Scantamburlo
27 settembre 2021 

BIBLIOGRAFIA

AMATO Giuliano, La sovranità popolare nell'ordinamento italiano, in Rivista trimestrale di diritto pubblico, 1962, pp. 351-360.
 
GIANNINI GIORGIO, CENTRO STUDI DIFESA CIVILE, Il "Diritto di resistenza nella Costituzione italiana" 

MOCANU, TUDOR, Il concetto di popolo nella dottrina italiana del secondo dopoguerra. Popular sovereignty in the Italian doctrine Post–World War II. Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali, Dipartimento di Diritto pubblico Corso di laurea in Economia Internazionale, a.a.2016-2017; in particolare si legga a pag. 19, "Innovatori", Giuliano Amato

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sabato 25 settembre 2021

AUTOCERTIFICAZIONE- AUTODICHIARAZIONE EX DPR 445/2000, vs GREEN PASS: UNA SOLUZIONE PERFETTAMENTE LEGALE



L'articolo de Il Gazzettino pubblicato in data 24 settembre 2021 e dal titolo "Finti certificati per sedersi al bar truffa e denuncia" di Claudia Borsoi e riportante le dichiarazioni di una portavoce di ASCOM di Vittorio Veneto (organizzazione sindacale della CONFCOMMERCIO), è semplicemente vergognoso.
La giornalista Borsoi si è affidata - in buona fede immagino - alla esperta dell'ASCOM.
Nondimeno la dr.ssa Antonella Secchi Direttrice di ASCOM Vittorio Veneto non considera che proprio lo Stato per mesi nel 2020 ci ha imposto di firmare una autocertificazione-autodichiarazione per giustificare spostamenti da una zona rossa all'altra, quando compiuti in "stato di necessità", facendoci addirittura credere che essa fosse un obbligo quando è una facoltà/diritto del cittadino nei rapporti con la Pubblica amministrazione e con i gestori dei pubblici esercizi.
La autodichiarazione/AUTOCERTIFICAZIONE/istanza alla P.A. oppure a esercenti di pubblici servizi, non può essere rifiutata. È un diritto del cittadino, che si assume la responsabilità di quanto sottoscrive.
La mancata accettazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di notorietà costituisce una violazione dei doveri di ufficio (art 74 DPR 445/2000).
In particolare il "rifiuto da parte del dipendente addetto di accettare l'attestazione di stati, qualità personali e fatti mediante l'esibizione di un documento di riconoscimento".

Ricordiamo che la omissione di atti di ufficio e' disciplinata dall'art. 328 del codice penale.

Ora che i cittadini vogliono usarla legittimamente ed a loro vantaggio per tutelarsi contro provvedimenti ILLEGALI perché in contrasto con la normativa UE, si direbbe che essa sarebbe una "truffa".

Andiamo con ordine:

1) affermare che il modulo autocertificativo ed autodichiarativo preparato dal ComiCost (ente che non viene citato espressamente nell'articolo ma che e' indirettamente coinvolto in quanto autore dello stesso) sia una truffa, è ai limiti della calunnia e della diffamazione a mezzo stampa.
Ci sono quattro avvocati nel gruppo giuridico del ComiCost, il cui Presidente Avv. Nino Filippo Moriggia ha più volte spiegato pubblicamente perché tale autocertificazione-autodichiarazione ha pieno valore legale ai sensi di legge;

2) se di "truffa" dobbiamo parlare, quella è di uno Stato che impone provvedimenti normativi  ricattatori a 23 milioni di persone costrette - per lavorare, vivere, mangiare, ecc..- a piegarsi a trattamenti sanitari invasivi e rischiosi, a cui subordinare le proprie libertà e diritti fondamentali, infischiandosene della normativa UE che vieta esplicitamente ogni forma di discriminazione nei confronti dei cittadini UE,  italiani compresi): Rif. il Reg UE 953/2021 al Considerando 36, e la Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea all' art. 21, normativa vigente al di sopra dei Regolamenti UE e di rango paracostituzionale sin dall'anno 2009, momento di entrata in vigore del Trattato di Lisbona che ha equiparato la CDFUE ai Trattati (art. 6 TUE).

La verità è che questa modalità di autodichiarazione ed AUTOCERTIFICAZIONE perfettamente legale e di rivendicazione da parte dei cittadini - in difesa dei propri diritti civili, sociali ed umani - mette paura ad una élite tecnocratica che guida la deriva autoritaria sanitaria sin dal gennaio 2020.
Incute timore perché si sta diffondendo sempre più fra la cittadinanza la consapevolezza di potersi difendere da soli: attraverso la conoscenza ed il senso civico, e l'esercizio dei propri diritti da parte di una cittadinanza che si scopre attiva e non più passiva, disobbediente ma nel solco delle parole di Piero Calamandrei (1955), nostro padre costituente che nel suo celebre discorso sulla Costituzione della Repubblica italiana invito' pubblicamente la platea di Milano - nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria ove era stato chiamato a tenere una lezione  - a vigilare sempre sulla libertà.

Luca Scantamburlo
25 settembre 2021


mercoledì 22 settembre 2021

FREE PASS / LASCIAPASSARE COSTITUZIONALE. LAVORO E GREEN PASS: COSA FARE A PROPRIA TUTELA DAL 15 OTTOBRE 2021

Autocertificazione dei propri diritti civili: la difesa dei propri diritti nel posto di lavoro in vista del 15 ottobre 2021, a seguito dell'entrata in vigore della certificazione verde ai sensi del Decreto legge 21 settembre 2021 nr. 127

 



Il 21 settembre 2021 - con il favore delle tenebre come qualcuno ha suggerito ironicamente - è stato pubblicato il Decreto Legge nr. 127/2021, che interessa oltre venti milioni di lavoratori italiani: s'intitola "Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del  lavoro pubblico e  privato  mediante  l'estensione  dell'ambito  applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening."
(21G00139)  (GU n.226 del 21-9-2021)

Che fare? Da mesi - o meglio da quasi due anni - associazioni, comitati e liberi cittadini si battono per la difesa delle proprie libertà e diritti fondamentali, scendendo in piazza ed organizzandosi per contrastare una deriva autoritaria sanitaria che non sembra avere fine. Le etichette di no vax no pass no mask attribuite da molti mass media che violano costantemente il Testo Unico dei Doveri del Giornalista (codice deontologico) sono tutte espressioni denigratorie - fagocitanti - che non rendono giustizia ai cittadini né inquadrano il complesso fenomeno di resistenza civile in atto, non violenta e pacifica e che sta portando alla luce questioni giuridiche e sociali cruciali, anche in relazione al rispetto del patto fondativo fra Stato e cittadini alla base della Costituzione e della Repubblica italiana.
Quei pochi casi di intolleranza e mancanza di rispetto di leggi o del vivere civile che si sono verificati nel corso delle manifestazioni, sono casi sporadici ed isolati. La maggior parte dei manifestanti sono pacifici e rivendicano il diritto a protestare contro un golpe normativo (iniziato con la violazione da parte del Governo e del Parlamento dei principi di riserva di legge e di legalità, durante i primi mesi del 2020) che sta strutturando permanentemente misure provvisorie delle restrizioni delle libertà, concepite per gestire la cosiddetta "emergenza" sanitaria, e configurando un vero e proprio colpo di stato permanente.

L'ILLEGITTIMO GREENPASS ED IL DIRITTO AL LAVORO, COSTITUZIONALMENTE GARANTITO E PROTETTO DAL DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE (art 21 CDFUE)
BREVE INTERVENTO AUDIO di LUCA SCANTAMBURLO

LUCA SCANTAMBURLO, TREVISO
11 settembre 2021, manifestazione pubblica
"Emergenza discriminazione" 


INTERVENTO DEL PRESIDENTE COMICOST
AVV. NINO FILIPPO MORIGGIA
Presidente ComiCost Avv. Nino Filippo Moriggia
alla manifestazione di Milano, 25 luglio 2020


Lo stesso professore e politico Massimo Cacciari - con grande amarezza e sconforto - ha recentemente affermato nel corso di una trasmissione televisiva che lo stato di diritto è "finito".

Fra le formazioni sociali in prima linea nella lotta per il rispetto dei valori e dei principi costituzionali vi è il ComiCost: ci sono 4 avvocati nel pool giuridico del ComiCost (Comitato per le Libertà Costituzionali). Il loro Gruppo Giuridico è costituito dai seguenti legali: Avv. Nino Filippo Moriggia, Avv. Maurizio Giordano, Avv. Felice Arco, Avv. Mauro Sgotto. Presidente del ComiCost è l'avv. Nino Filippo Moriggia.

Nel loro Consiglio Direttivo siede Solange Hutter, già dirigente scolastica italiana (dimissioni per motivi etici e morali). Il ComiCost ha elaborato settimane fa il cosiddetto Free pass: un modulo di autocertificazione del godimento di diritti civili, perfettamente legale e che si può consegnare a chi di dovere nell'esercizio degli stessi diritti. Da più parti si sono alzate critiche nei confronti di questa lodevole iniziativa: la prossima volta che qualcuno denigra la iniziativa del ComiCost sul Free pass  - iniziativa che per altro porta risultati concreti ai cittadini che la usano - ci pensi due volte.

Le ragioni sono le seguenti: 

* la autodichiarazione e la autocertificazione e la istanza alla P.A. sono facoltà e diritti del cittadino, ai sensi del DPR 445/2000;

* abbiamo già usato la autodichiarazione/autocertificazione ex DPR 445/2000: la abbiamo usata per mesi durante la fase 1 emergenziale COVID-19 per giustificare i nostri spostamenti per stato di necessità da una zona rossa ad una altra, da Comune a Comune e da Regione a Regione; il modulo ci fu imposto dallo Stato (facendoci credere che fosse un obbligo quando è un diritto, e inducendoci anche ad usarlo male, perché non si possono autocertificare dati sanitari né autodichiarare pro futuro, cioè fatti futuri, ma solo eventi e cose di cui si è al corrente, del passato e del presente).

E così anche la istanza alla P.A. prevista dallo stesso DPR 445/2000, è un nostro diritto di legge.

Il 15 ottobre 2021 - data dalla quale il Green pass diventa una condizione necessaria per il proprio ruolo e posto lavoro di tutti i settori (pubblici e privati)-  chi vuole scioperi, chi vuole scelga la via più opportuna (ferie o altro) ma chi invece vuole lottare per i propri diritti e non cedere ad un ricatto da parte del potere autoritavo dello Stato, può autocertificare i propri diritti civili, e presentare al datore di lavoro il Free pass Comicost.

Ecco il link al Free Pass ComiCost (con le istruzioni su come comportarsi) aggiornato all'ultima versione che ha recepito alcuni miei suggerimenti:

 https://blog.comicost.it/?p=2859

IL PROPRIO DIRITTO DI INGRESSO in ogni ambiente previsto dalla certificazione verde, incluso il posto di lavoro;

 

Avevamo elaborato un analogo lasciapassare costituzionale con l'aiuto dei genitori a me vicini, ma ora che quello del ComiCost e' aggiornato, non vi e' più ragione di considerarlo.

E ' bene ribadire che le FF.O non possono non accettarlo, pena la omissione di Atti di ufficio, (art. 328 c.p.) e mancati doveri di ufficio (art. 74 DPR 445/2000), qualora volessero procedere a controlli. Esiste poi anche la formale istanza di disapplicazione atto illegittimo ed illegale per "effetti diretti", anche ai sensi dell'art. 28 Cost (responsabilità diretta in sede civile, amministrativa e penale in caso di violazione dei diritti dei cittadini), e quindi dinanzi ad agenti e pubblici ufficiali che non comprendano appieno l'atto legale, si può ricordare la loro responsabilità diretta (personale) nel caso si violazione di diritti dei cittadini.


CHE FARE NEL CONCRETO CON IL PROPRIO DATORE DI LAVORO?

Ci sono due casi: la piccola realtà imprenditoriale e la grande azienda o industria

A) Per le piccole realtà di bottega e le piccole e medie imprese o per i liberi professionisti, sarà sufficiente per i lavoratori autocertificare e dichiarare, e per i datori di lavoro acquisire la documentazione di autocertificazione e dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, e presentarla ad eventuali controlli: in caso di zelanti pubblici ufficiali che non ne comprendessero il significato giuridico e volessero procedere alla irrogazione della sanzione, chiedere formalmente la disapplicazione dell'atto di legge per "effetti diretti" (come da nostro lasciapassare costituzionale, adattato sul modello ComiCost);

 

B) Per realtà aziendali più grandi - composte da oltre decine di unità oppure da centinaia o migliaia di dipendenti - sarà opportuno che i lavoratori si uniscano e chiedano al proprio datore di lavoro il rispetto dei propri diritti civili e sociali, costituzionali ed eurounitari, attraverso due passi:

1) l'autocertificazione-autodichiarazione firmata dai lavoratori (ove si ribadisce che le normative nazionali non possono essere in contrasto con il diritto UE che produce "effetti diretti"); si ricorda che anche il funzionario pubblico - e non solo il giudice adito - ha il DIRITTO-DOVERE di DISAPPLICAZIONE nella fattispecie);

2) facendo precedere questa disobbedienza civile e questa rivendicazione al diritto al lavoro e ad entrare in fabbrica e/o presso il proprio ufficio/ posto di lavoro, da una breve relazione giuridica a firma di un pool di avvocati od un paio di questi e da recapitare all'ufficio legale e/o alla Direzione Ufficio del personale del datore di lavoro, che mettano in allerta il datore di lavoro che voglia magari sbarrare la strada all'ingresso del posto di lavoro oppure minacci una sospensione non retribuita, con tutte le possibili conseguenze civilistiche ed anche - in certi casi - penalistiche, qualora un giudice adito in un secondo momento, dia ragione ai lavoratori illegittimamente sospesi od impossibilitati nell'esercitare i propri diritti civili e sociali. A questo punto il tipo di mandato dei lavoratori ai legali e l'accordo è cruciale: una diffida al proprio datore di lavoro otterrebbe l'effetto di una aggressione, e lo studio legale della azienda risponderebbe a tono. Una lettera di analisi giuridica, pacata ma ferma, è più opportuna.
La strategia vincente è mettersi insieme, unirsi, senza fare guerre ai datori di lavoro ma restando determinati e difendendo il principio, e non cedendo al ricatto del tampone (test diagnostico che costituisce un mero indice probabilistico, su cui la Sentenza della Corte di Appello di Lisbona ha ampiamente statuito e discusso a novembre 2020, tenendo la Costituzione portoghese come bussola ed orientamento, in difesa dei principi di libertà e dei diritti sanciti nella carta costituzionale portoghese).

Se si subisce una sanzione amministrativa (non è una multa!) - al momento, perché magari qualche agente di polizia locale di pattuglia è eccessivamente zelante e non comprende i rischi civilistici e penalistici della mancata accettazione e rispetto del modulo autocertificato -  si può anche fare immediata e contestuale istanza di DISAPPLICAZIONE (allora può tornare utile il nostro modulo lasciapassare costituzionale, sulla falsariga del loro, adattato con la richiesta di DISAPPLICAZIONE alla P.A per "effetti diretti", in quanto il Decreto legge 21 settembre 2021 nr. 127 è in  palese contrasto con la normativa vigente europea: non solo con il Reg. UE 2021/953 che ha ricordato al considerando 36 di non discriminare i cittadini in merito alla scelta vaccinale, ma soprattutto con la Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea, la quale è al vertice nella gerarchia delle fonti dell'ordinamento giuridico UE, e che vieta all'art.21 ogni forma di discriminazione).
A quel punto nella sanzione, si ricorderà che si è chiesto di disappliccare l'atto ma l'agente ha rifiutato.
La sanzione non si paga fino alla ordinanza-ingiunzione, se si rinuncia al ricorso prefettizio: se l'ordinanza-ingiunzione dovesse arrivare, si impugna dinanzi al Giudice di Pace (costo impugnazione, €43 di tributo come costo di deposito unificato, e ci si può difendere personalmente in giudizio senza avvocato fino a € 1200 di valore di causa, oppure anche dare delega di difesa a persona di propria fiducia, anche un non legale).
Un agente di polizia oppure un finanziere oppure un carabiniere che rifiutasse di disappliccare quando gli si spiega che è suo diritto-dovere e che si ostinasse ad applicare un atto illegittimo contro la normativa vigente UE e contro i diritti dei cittadini, sarebbe un irresponsabile: ne risponderebbe poi "direttamente" (cioè personalmente) in sede civile e penale (art 28 Cost.) qualora un giudice adito annullasse la sanzione ed il cittadino aprisse poi una causa per risarcimento danni. L'agente di polizia od il militare in veste di pubblico ufficiale, ne risponderebbe con il proprio portafogli.

Il 15 ottobre 2021 per chi non può permettersi di scioperare e perdere retribuzione, può comunque incidere - senza danneggiare il datore di lavoro - tutelando se stessi.

Difendiamo i nostri diritti umani, civili, sociali senza paura. La legge è la legalità sono dalla nostra parte: basta conoscere i propri diritti e ricordare i propri doveri ai funzionari pubblici ed ai dipendenti dello Stato, che rispondono direttamente e personalmente in caso di violazione di tali diritti (art. 28 Cost.)

Riprendiamoci la nostra vita.


Luca Scantamburlo

22 settembre 2021- 1 ottobre 2021

APPROFONDIMENTI  GIURIDICI
https://www.comicost.it

BIBLIOGRAFIA
Giuliano Amato scrive nel 1962, in La sovranità popolare nell’ordinamento italiano, che in caso di non funzionamento degli organi di controllo e di garanzia, se cioè lo stesso Stato-apparato fosse “partecipe dell’azione eversiva”, compiendo “atti difformi dai valori e dalle finalità fatti propri dalla coscienza collettiva ed indicati nella Costituzione", allora sarebbe legittimo il ricorso alla resistenza, individuale o collettiva. Afferma inoltre: "[...] ove circostanze particolari lo impongano, come può disconoscersi al popolo, che della sovranità è titolare e che ne controlla l’esercizio….da parte dello Stato-governo, il potere di ricondurre alla legittimità, con mezzi anche non previsti, questo esercizio, ove irrimediabilmente se ne discosti”.

GIANNINI GIORGIO, CENTRO STUDI DIFESA CIVILE,
Il "Diritto di resistenza nella Costituzione italiana"

AMATO Giuliano, La sovranità popolare nell'ordinamento italiano, in Rivista trimestrale di diritto pubblico, 1962, pp. 351-360.

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Jill Wellington, PEXELS.com

giovedì 2 settembre 2021

LASCIAPASSARE COSTITUZIONALE: UNA ALTERNATIVA ALL'ILLEGITTIMO E DISCRIMINATORIO CERTIFICATO DIGITALE VERDE COVID-19, GREEN PASS

 


FREE PASS AGGIORNATO

Potete scaricare il Free pass ComiCost (autocertificazione e dichiarazione sostitutiva atto di notorietà ex DPR 445/2000) che ci consente di tutelare i nostri diritti civili, le libertà ed i diritti  fondamentali della persona umana, in pieno rispetto delle leggi vigenti nel loro intreccio di fonti, tutelando noi e rispondendo ai controlli del nostro datore di lavoro, ai sensi del DL n 127/2021.

Al link del blog trovate anche le istruzioni del ComiCost in formato PDF su come comportarci nelle diverse fattispecie e casi.

Per quanto riguarda grandi realtà industriali ed imprenditoriali - con possibili controlli ai varchi/gates - noi genitori vicini a Luca - d'accordo con lui che in questo periodo si sta facendo promotore sul territorio, incontrando delegazioni di lavoratori - abbiamo elaborato e suggerito una possibile strategia che risponda alle preoccupazioni della Direzione e di eventuali uffici legali aziendali, in una prospettiva di responsabilizzazione e non di diffida.

Nel blog di Luca (vaccinoconsapevole.blogspot.it) al post intitolato 

"Free pass/lasciapassare costituzionale. Lavoro e green pass cosa fare a propria tutela dal 15 ottobre 2021" trovate la possibile strategia suggerita.

Difendiamo la nostra dignità di lavoratori e persone, nella legalità e legittimità, senza violenze. Difendiamo il nostro Paese, la Costituzione  Italiana, riappropriamoci della nostra vita e viviamola a pieno, respiriamo l'ossigeno, senza paura.

La luce splende e si fa largo fra le tenebre.
Prendiamoci per mano, a testa alta, e guardiamo il presente con fiducia. 

Luca Scantamburlo
Barbara Todisco
Stefania Marchesini
Tiziana Collazuol

28 settembre 2021


AGGIORNAMENTO SUL FREE PASS: DOWNLOAD NUOVO MODULO COMICOST

L'Avv. Nino Filippo Moriggia Presidente del ComiCost (Comitato per le Libertà Costituzionali) ha risposto ad una mia lettera. Le mie osservazioni a loro suggerite per migliorare il modulo Free pass ex DPR 445/2000 sono state giudicate pertinenti. A breve aggiorneranno il modulo con la Terza edizione, che comunque avevano già intenzione di fare. Vi terremo aggiornati io, Barbara Stefania e Tiziana, quando sapremo qualcosa. 
Ma voi consultate di tanto in tanto il loro sito e blog 

Luca Scantamburlo 
24 settembre 2021

DOWNLOAD FREE PASS / ISTRUZIONI 
https://blog.comicost.it/?p=2859

Traendo ispirazione dall'encomiabile lavoro del ComiCost (Comitato per le Libertà Costituzionali) – che ringraziamo pubblicamente per la felice intuizione di sfruttare le opportunità offerte dal DPR 445/2000 –  forniamo qui la nostra versione di autocertificazione e dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da presentare in alternativa al cosiddetto "Green Pass", strumento discriminatorio e illegittimo costituzionalmente nella declinazione normativa emanata dal Governo.

La nostra versione di questo "Lasciapassare costituzionale" – così lo abbiamo chiamato – aggiunge l'essenziale richiamo alla Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, già Carta di Nizza. Dal 2009 - anno di entrata in vigore del Trattato di Lisbona - questa importantissima Carta di principi e valori (CDFUE) è stata equiparata a Trattato dall'art. 6 del TUE ed è perciò divenuta normativa vigente al vertice della gerarchia delle fonti dell'UE, consentendo in tal modo di essere superiore di rango a tutte le normative interne nazionali, e dunque sia del DL 105/2021 sia del DL 111/2021.

Il documento è editabile e personalizzabile dal cittadino che voglia tutelare i propri diritti soggettivi inviolabili: nella fattispecie il diritto alla "non discriminazione" sancito dall'art. 21 della CDFUE, richiamato anche indirettamente dalla nostra Carta costituzionale all'art. 3 in combinato disposto con gli artt. 2-13 e ultimo comma dell'art. 32 della Costituzione italiana.

Si tratta dunque di un modulo che si può sottoscrivere allegando copia della propria carta di identità e con esso rivolgere – ai funzionari pubblici e ai pubblici ufficiali, ma anche agli esercenti di pubblici esercizi –  una formale istanza di DISAPPLICAZIONE dei decreti legge voluti dal Governo, per "effetti diretti" di normative di rango superiore.

Gli esercenti di bar e ristoranti potranno e dovranno consegnare copia della documentazione acquisita alle FF.O., qualora esse controllino, e starà poi al pubblico ufficiale la decisione se DISAPPLICARE la normativa o meno, anche per non incorrere nella violazione dell'art. 28 Cost. e un domani non dover affrontare un'eventuale causa di risarcimento danni in sede civile, qualora un giudice adito dia ragione al cittadino.

Luca Scantamburlo 
Barbara Todisco
Stefania Marchesini
Tiziana Collazuol

03 settembre 2021

DOWNLOAD lasciapassare

Usare il Free pass della ComiCost aggiornato con i riferimenti alla CDFUE. Il lasciapassare costituzionale concepito da noi non ha più motivo di essere usato ora che la versione Free pass della ComiCost è stata aggiornata: il nostro file si può usare al limite solo in certi casi, come istanza di disapplicazione oper "effetti diretti" qualora pubblici ufficiali rifiutino di acquisire atto Free pass - venendo meno ai doveri di ufficio, art. 328 c.p. e art. 74 DPR 445/2000 - e vogliano procedere ad esempio ad irrogazione sanzione amministrativa)

lasciapassare costituz./istanza PDF DOWNLOAD

lasciapassare costituz./istanza FILE DOCX DOWNLOAD

 

APPROFONDIMENTI

ComiCost: Comitato per le Libertà Costituzionali (sede a Romano di Lombardia, BG)

https://www.comicost.it/index.php 

Photo credit: Silhouette Di Persone In Riva Al Mare, 2016, Bayu jefri, Pexels.com

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