lunedì 13 novembre 2017

LETTERA APERTA AI FIGLI DI GIORGIO TREMANTE: ALBERTO E LUCA. IL MIO ADDIO A VOSTRO PADRE, COMBATTENTE PER LA VERITÀ E PER LA GIUSTIZIA



Foto su concessione del Sig. Giorgio Alberto Tremante, padre dei fratelli Tremante a cui la città veneta di Verona ha dedicato l'omonimo Giardino vicino alla Stazione Porta Vescovio (Verona), inaugurandolo nel 2011. Foto scattata il 6 febbraio 2012, giorno del compleanno di Marco.

Gentili Alberto e Luca TREMANTE

vi scrivo perché Voi possiate portare un estremo saluto alla salma del Vostro amato padre Giorgio Tremante recentemente scomparso ai primi di novembre, in quanto non potrò presenziare al funerale di venerdì 10 novembre 2017.
Io e lui ci siamo sentiti un paio di volte per corrispondenza, nei mesi passati, ed in una occasione, ai primi di ottobre 2017, siamo stati anche in diretta radiofonica insieme con la nota emittente radiofonica laziale Radio Informazione Libera, intervistati da Antonio Corcione.
Mi rammarico di non aver salutato Vostro padre allora, a voce. 
Mi rammarico di non averlo avvisato per tempo della notizia che egli aspettava, riguardo alle indagini penali condotte dalla magistratura di Roma in tema di sicurezza dei vaccini, e della quale mi aveva chiesto speranzoso notizie.
Mi rammarico di non averlo mai cercato al telefono, ma non volevo disturbare la tranquillità domestica e familare di un uomo vedovo ed anziano, che sicuramente aveva necessità di riservatezza e di dedicarsi ai figli più serenamente.
Ma credo che Vostro padre abbia capito cosa mi animasse perché - dopo averlo messo in contatto con il Direttore responsabile Silvio Aparo del giornale telematico lombardo chiamato Corriere Quotidiano - egli mi inviò una copia del Suo libro in dono, dove racconta la Vostra storia e la sua battaglia di uomo che ha difeso la salute dei Suoi figli e combattuto per l'affermazione della verità e della giustizia, in difesa della libertà terapeutica e di una sanità a dimensione umana, ligia al codice deontologico ispirato al sapere ippocratico e galenico.
Un regalo che mi commosse. E quel libro decise anche di metterlo a disposizione liberamente di tutti, tramite lo stesso quotidiano lombardo nominato.
Vostro padre ha capito sulla propria pelle che la medicina non è una scienza esatta e mai lo è stata, ma è invece un'arte difficile, che si avvale di saperi scientifici, ma che non dovrebbe mai dimenticare la sua dimensione umana, di sapere costruito attraverso l'osservazione clinica, continua del paziente, ed il valore della prudenza in ambito terapeutico.
Vostro padre - pioniere ed alfiere della causa del consenso libero ed informato in tema medico e terapeutico - ha lottato come una tigre perché venissero riconosciuti i suoi diritti di padre di famiglia unico responsabile - come genitore - delle scelte in tema di salute per la propria prole, ed i Vostri diritti di figli - quando voi foste minori di età - ad avere un trattamento medico umano, personalizzato, e non di massa. Vostro padre ha contribuito all'entrata in vigore della Legge 210/1992, per il riconoscimento dei danni da vaccino. Vostro padre è stato il primo a muoversi a livello associativo in questa direzione, in Italia, ed il primo a raccontare apertamente e senza vergogna il proprio dramma di padre ferito per la perdita dei propri figli, nati sani, e morti o danneggiati a seguito di vaccinazioni obbligatorie (rispettivamente Marco ed Andrea poi deceduti, ed Alberto, tuttora vivente ma danneggiato irreversibilmente, e rimasto accanto al fratello maggiore Luca, proprio Voi a cui mi sto rivolgendo).

Con i documenti importanti che sto mettendo a disposizione della popolazione, sin dalla scorsa estate 2017 e le cui ultime inedite notizie sono state anticipate alla radio dal mio legale in data 09/11/2017 (il dr. Grazia Antonio Romano del foro di Potenza, intervistato dal dr. Girotto di RadioGamma5), finalmente avrei potuto informare Vostro padre che c'era ancora una speranza di Giustizia. Che non tutto era perduto.
Che gli anni da egli trascorsi in passato a difesa dei più deboli non erano stati vani, perché ora finamente c'è una concreta possibilità di perorare la causa di richiesta al sindaco, per una sospensiva in via cautelare dei profili discriminatori e sanzionatori della L. 119/2017, legge che tanto aveva amareggiato Vostro padre, e fattolo sentire più solo e quasi dimenticato.
Forse proprio tutto questo lo aveva portato - nell'ultima sua lettera che spedì alla mia attenzione - ad ignorare una mia richiesta di intervista e ad usare toni molto duri nei confronti delle legittime mie speranze riposte nell'azione giudiziaria. Vostro padre non credeva più che la Magistratura italiana sarebbe intervenuta per indagare e scoperchiare verità inenarrabili del mondo della sanità.

Tornando ai sindaci, anello debole della spietata macchina burocratica allestita per un allargamento della imposizione vaccinatoria obbligatoria, che ha inasprito i profili sanzionatori e coercitivi nel complesso meccanismo di adempimento burocratico messo in piedi dal Governo e dal Ministero della Salute e che ha coinvolto anche il Ministero della Istruzione, ecco che una simile richiesta da parte dei cittadini e rivolta ai sindaci, sopra accennata - sindaci che sono massime autorità sanitarie locali - sta a cuore di tutti coloro che vogliono il rispetto di certi diritti sacrosanti - come di una scuola aperta a tutti e non discriminatoria - ed il diritto alla obiezione ed alla scelta terapeutica.
Per scardinare questo sistema iniquo che si configura come un trattamento sanitario obbligatorio, ricattatorio ed eterodiretto ed architettato in assenza di emergenze sanitarie dichiarate dalle Autorità, e che ha inficiato e pregiudicato il rapporto e l'alleanza medico-paziente, terrorizzato psicologicamente la classe medica italiana con le radiazioni inflitte a medici prudenti e coscienziosi rispetto alle vaccinazioni (il dr. Roberto Gava ed il dr. Dario Miedico), ed oscurato l'indipendenza di giudizio del medico in ambito vaccinoprofilassi, e fatto a pezzi decenni di conquiste di diritti sociali e civili, calpestando il diritto all'istruzione per tutti e mettendo a repentaglio il consenso libero ed informato, da diversi mesi io vado ripetendo questo: l'unica strada rimasta come ultima spiaggia è non solo la denuncia sociale, ma portare in Tribunale - alla sbarra - chi mette a repentaglio la nostra salute e quella dei nostri figli in modo criminoso ed irresponsabile per mancata vigilanza, o perché sembra ignorare o ‎perché‎ sembra fingere di ignorare il cosiddetto principio di precauzione, consolidato nel diritto comunitario europeo, recepito da quello italiano negli ultimi anni, e che è alla base della deontologia del medico, fra l'altro, con il famoso motto o locuzione latina: primum non nocere ("per prima cosa, non nuocere", un brocardo valido in diversi ambiti). 
Se ci sono delle responsabilità da accertare in questo senso, di "culpa in vigilando", la Giustizia farà il suo corso. Principio di precauzione che Vostro padre aveva già intuito nella sua battaglia civile e morale, sin dagli anni '70 del secolo scorso.
Solo un grande scandalo e processi giudiziari porteranno eventualmente il prossimo Parlamento - e non il Governo - a rivedere la Legge sui vaccini, è mia opinione, ed apriranno gli occhi ad una opinione pubblica pilotata nelle emozioni e nei giudizi, dopo quasi due anni di aggressiva campagna mediatica condotta quasi a senso unico, nel corso della quale sono state date fra l'altro anche alcune notizie allarmanti ma totalmente infondate.
Solo un grande scandalo nazionale porterebbe a considerare seriamente una riforma legislativa a livello parlamentare, dei referendum abrogativi a prescindere dal loro esito, ed eventuali proposte di legge popolari avanzate ai sensi dell'art. 71 della Costituzione della Repubblica Italiana. 
Questo è il mio pensiero. Le manifestazioni di piazza, pur sempre utili, non hanno da diversi anni più alcuna influenza decisiva a livello politico, per quanto imponenti possano essere. Anche i giornali ed i mass media in generale, devono - o dovrebbero - fare il loro dovere e non possono esimersi dal raccontare la verità. 
E dunque, solo un grande scandalo sanitario, con processi e rinvii a giudizio, potrebbero obbligarli a rispettare la carta dei doveri del giornalista, che loro sono tenuti a rispettare deontologicamente, e che impone loro di dare risalto ad ogni notizia di pubblico interesse, secondo la verità sostanziale dei fatti.

Fate buon uso di questi documenti in allegato che mi sono costati nella loro formazione molto studio, mesi di solitudine e di lotta personale a livello burocratico, e chiedete dunque a gran voce in Roma, il 21/11/2017, oltre al rispetto del valore della libertà di scelta terapeutica, anche VERITA' e GIUSTIZIA, e che la magistratura inquirente e quella di garanzia (Consulta e Presidente della Repubblica) rispondano alle preoccupazioni della gente, le quali sono scientificamente fondate, oltre che giuridicamente parlando (viste le indagini preliminari in corso di natura penale, presso la Procura della Repubblica di Roma, sin dall'aprile 2017). 
Le massime Autorità politiche nazionali, ed anche quelle locali in primis, hanno il dovere di rispondere alle preoccupazioni fondate dei cittadini, in materia di sicurezza dei farmaci e della loro vigilanza e somministrazione.
Non può esserci libertà senza rispetto della legalità, della verità e del sistema della giustizia in tutte le sue articolazioni.
Se ai giudici della Consulta arriverà la voce di queste indagini penali in Roma, sulla sicurezza dei vaccini, sarà più facile avere una sentenza che rispetti autenticamente i diritti costituzionalmente garantiti: questa è la mia umile opinione di cittadino e genitore.
‎E sarà più facile - per coloro che rivendicano i diritti di essere sospetti danneggiati da vaccino in maniera irreversibile - veder riconosciuto il nesso causale in fase di valutazione con la Commissione Medico Ospedaliera preposta ai sensi della Legge di indennizzo nr. 210/1992. Anche se ciò non restituirà alle loro famiglie la serenità e la salute, perse irrimediabilmente per aver seguito una imposizione di legge.

Possa lo spirito di Vostro padre vegliarvi per sempre, assieme a quello di Vostra madre Franca.
Possa il Suo esempio di padre, cittadino ed uomo essere ricordato per sempre, come fulgido esempio di impegno civile.
Possa il Cielo assisterci tutti in questo drammatico momento della vita della nostra Repubblica, lacerata nel profondo a livello sociale come non le accadeva da decenni, e che avrebbe bisogno di altri uomini e donne che avessero lo stesso coraggio e la stessa onestà intellettuale che Vostro padre ha dimostrato con i fatti, e non solo a parole.

In fede
Luca Scantamburlo
13 novembre 2017

Lettera inviata ai fratelli Luca ed Alberto Tremante, in data 10 novembre 2017, e rivista in data 13 novembre 2017

Fonti giornalistiche: 
DICHIARAZIONI CHOC
Sicurezza Vaccini, un dirigente ASL in servizio all'AIFA ammise di una situazione "drammatica"
10 Novembre, 2017 
di Silvio Aparo, Corriere Quotidiano

Vaccini. La Procura di Roma al via nelle indagini
Di Harry Tallarita - 09/11/2017


VIDEO: ALBERTO TREMANTE

Alberto Tremante, maggiorenne e vaccinato, costretto su una sedia a rotelle proprio per colpa del vaccino antipolio. Dedicato alle vittime dei vaccini e ai loro famigliari.

Canale YouTube, nik ilnero, 
Pubblicato il 05 giu 2010

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