lunedì 24 gennaio 2022

LETTERA APERTA ALL'EX PM CARLO NORDIO ED A PAOLO MADDALENA, VICEPRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE COSTITUZIONALE: COVID-19 E VACCINAZIONI DI MASSA CON FALSO IDEOLOGICO IN ATTO PUBBLICO


A CARLO NORDIO

Gentilissimo dottor Carlo Nordio

Le scrivo apertamente con educazione e rispetto anche se in posizione critica rispetto ad alcune sue esternazioni pubbliche espresse sulla questione sanitaria della sindrome similinfluenzale COVID-19 e sulle misure adottate dalle Autorità per fronteggiare la diffusione della infezione del virus denominato SARS-CoV-2. Siamo anche nati nella stessa città: Treviso. Lei nel 1947. Io nel 1974. 
Recentemente il Suo nome è salito alla ribalta perché qualche parlamentare la vorrebbe al Quirinale in occasione delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica. Appena ho saputo la notizia mi sono rallegrato ed ho pensato che Lei potrebbe essere un buon Presidente della Repubblica: ricordo che mesi fa sui DPCM di Conte Lei stesso espresse più di qualche perplessità sulla severità ma soprattutto sulla insistenza temporale di alcune restrizioni di movimento e circolazione dei cittadini, sul rispetto del principio di proporzionalità di tali misure nello sviluppo emergenziale. Lei lo fece quando fu intervistato da QdPnews nell'agosto 2020, restando comunque sempre all'interno della cornice narrativa ufficiale della COVID-19, senza distaccarsene.

Nondimeno ricorderà che Lei in occasione di quella intervista a QdPnews in cui si parlò della possibile ingerenza della magistratura nella politica (caso Palamara) e della sua credibilità, accennò anche alla possibilità - nel contesto delle misure restrittive emanate durante la fase di contenimento emergenziale sanitario (lockdown) - di disapplicazione diretta ed immediata di tali atti amministrativi governativi da parte del giudice adito ("una raffica di provvedimenti amministrativi" Lei li ha definiti, che hanno continuato a limitare le libertà costituzionalmente garantite): una facoltà, quella della disapplicazione, a tutela dei cittadini e dei loro diritti e libertà fondamentali, una facoltà in capo al giudice qualora questi atti o alcuni di essi siano giudicati eccessivi o illegittimi e non rispettosi dei diritti fondamentali secondo riserva di legge.
Mesi più tardi - nell'aprile 2021 - Lei invece si meravigliò - in tono ironico - della mancanza di un esame psichiatrico per l'accesso alla carriera della magistratura, riferendosi ad un saggio con prefazione del PM Nicola Gratteri, che introduceva il volume appena edito ed intitolato "Strage di Stato: Le verità nascoste della Covid-19", libro scritto dal dottor Angelo Giorgianni e dal dottor Bacco. Il riferimento era a presunte posizioni antisociali e negazioniste contenute nel saggio.
Le ricordo che viviamo in una società democratica e pluralista dove il dissenso è legittimo se espresso in modi pacifici, e la convinzione personale è un diritto tutelato dalla Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea (principio di non discriminazione, art 21), non solo dall'art 21 della nostra Costituzione della Repubblica. Esercitare un dubbio - critico ed argomentato - nei confronti di un atto sanitario invasivo e rischioso, è lecito. Esiste sempre una componente di scommessa ineludibile negli atti sanitari e tale componente di scommessa è tanto più significativa quanto più sono i rischi nel rapporto beneficio / rischio. Nel caso della profilassi, essendo il ricevente persona sana, la componente di scommessa è ancora più pregnante: la Medicina è infatti Ars Medica, non scienza esatta (contrariamente a quanto suggerito negli ultimi anni da mass media che recitano copioni a senso unico, irrispettosi a livello epistemologico e deontologico giornalistico, e foraggiati da contributi di Stato a fondo perduto, elargiti a patto che si continui una narrazione allarmante e mistificante della verità).

Una opinione pubblica che critichi l'attività di Governo qualora vi siano anomalie, incoerenze od incongruenze rispetto ai dati ufficiali ed ai propositi ed alle conseguenze della politica sanitaria restrittiva adottata, è da lodare e non da stigmatizzare, perché essa - rendendosi partecipe ed attiva della vita pubblica - traduce l'esercizio democratico in una cosa autentica e non in una apparenza vuota ed ipocrita. Esiste una componente di società civile attiva, che partecipa e dialoga con la pubblica amministrazione affiancandosi ad essa, ed afferma disagio e verità anche manifestando nelle piazze se necessario, qualora le Autorità violino diritti e principi fondamentali. Nel solco delle parole del padre costituente Piero Calamandrei: bisogna sempre vigilare sulla libertà (gennaio 1955, Milano).
Inoltre, sulle presunte tesi "negazioniste" di cui si parla, quando associazioni e cittadini interpellano degli enti sanitari italiani sul presunto isolamento fisico del virus SARS-CoV-2 - con istanze FOIA a firma di un avvocato -  e questi enti istituzionali sono evasivi o non rispondono entro i termini di legge (come lo ISS di Roma ha fatto alla fine dell'estate), né essi danno prova di evidenze documentali né producono argomentazioni sul ritardo e la mancata risposta, allora ogni sospetto è fondato e diventa più che un sospetto: malasanità e conformismo normativo ed informativo, ed un possibile falso ideologico in atto pubblico (illecito penale) escono dal regno delle mere ipotesi ed illazioni ed entrano nel regno delle concrete possibilità. Questi sono fatti inoppugnabili

Legga in proposito questo mio scritto:

COVID-19 E MANCATO ISOLAMENTO FISICO DEL VIRUS SARS-COV-2: REATO DI FALSO IDEOLOGICO IN ATTO PUBBLICO?

Dottor Carlo Nordio, io l'ho sempre personalmente stimata come cittadino sin da quando ero ragazzo e leggevo delle sue inchieste sulle pagine dei quotidiani. L'ho sempre ammirata per quanto Lei ha fatto con serietà e spirito di sacrificio nella sua carriera in magistratura: ma oggi Lei sembra dimenticare che ogni vaccinazione è sempre un atto medico invasivo e rischioso e che il principio consensualistico si è progressivamente affermato a livello bioetico giuridico: dalla Convenzione di Oviedo del 1997 - ratificata dall'Italia nel 2001 - alla proclamazione della Carta di Nizza (oggi CDFUE) nell'anno 2000, riproclamata a Strasburgo nel 2007 ed equiparata a Trattato (art. 6 TUE) e vincolante giuridicamente dall'Italia sin dall'anno 2009 come normativa di rango primario (superiore ai decreti legge ed alle leggi nazionali).

Tale principio consensualistico è deontologicamente fondato in ambito medico e terapeutico ed è codificato anche nella alleanza medico-paziente (codice deontologico medico, art. 35), e tale libero consenso o dissenso informato in ambito terapeutico è riconosciuto non solo dall'art 3 della CDFUE (Carta di Nizza), ma anche da sentenze di Cassazione e della Corte Costituzionale (sentenza nr. 438/2008). Il suo essere espresso - quando informato - in declinazione di consenso o dissenso, è sempre fatto salvo: anche in presenza di un obbligo di legge, sia in via surretizia sia in via diretta. 
Ma mentre l'obbligo sanitario è possibile e previsto costituzionalmente e può essere legittimo ed accettabile giuridicamente qualora sia declinato in un obbligo che preveda sanzioni amministrative (non eccessive), esso non è accettabile nella misura in cui questo obbligo si traducesse in discriminazioni sociali lesive della dignità umana: l'art. 32 contiene come Lei sa una riserva di legge rinforzata, con il limite del rispetto della persona umana.
Ed ai sensi degli artt. 2-3-13-117 Cost. in combinato disposto con l'ultimo comma dell'art. 32, questa riserva di legge rafforzata non consente - nell'intreccio delle fonti nazionali ed eurounitarie - di discriminare le persone ed escluderle dalla vita sociale, culturale e lavorativa qualora esse esercitino un legittimo dissenso ad un atto sanitario invasivo e rischioso. 

Luca Scantamburlo 

24 - 25 genn. 2022 

Carlo NORDIO (Treviso, 6 febbraio 1947), già PM presso la Procura della Repubblica di Venezia. Magistrato in pensione dal 2017, ha indagato la stagione terroristica eversiva, quella di Mani pulite e delle cooperative rosse. Attivo anche nella inchiesta sul MOSE di Venezia, nel corso della sua carriera si è occupato anche di responsabilità medica, leggendo numerose perizie



A PAOLO MADDALENA

Gentilissimo Professor Paolo Maddalena, Vicepresidente Emerito della Corte Costituzionale,

Le scrivo apertamente con educazione e rispetto, anche se in posizione critica rispetto ad alcune sue esternazioni pubbliche espresse sulla questione COVID-19 e sulle misure adottate dalle Autorità. 

Alcuni parlamentari vorrebbero eleggerla Presidente della Repubblica. Lei è per me irriconoscibile rispetto all'ex giudice della Corte Costituzionale che ho incontrato e che ricordo come a settembre 2017 difese - sulle pagine del Corriere della Sera- i bambini di tutta Italia esclusi ingiustamente dalla scuola della infanzia perché inadempienti il calendario vaccinale (legge 119/2017). Lei parlò di violenza privata esercitata contro questi bambini da parte dello Stato che non rispettava il I comma art 34 Cost, né gli articoli 2-3 Cost. ed ultimo comma art. 32 Cost. Anche a Radio Radicale - in una intervista radiofonica - espresse analoghe critiche ed opinioni alla fine di quella estate 2017.
Nel febbraio 2018 io la presentai con orgoglio qui in Friuli Venezia Giulia dinanzi al pubblico, in occasione di un incontro che vedeva come relatori Lei, il giornalista Gianni Lannes ed il sottoscritto come cittadino e genitore. L'incontro si tenne a Torreano di Martignacco in provincia di Udine, organizzato da Tiziana Chiarion (Nexus eventi). Lei intervenne per parlare delle "cause del disastro economico italiano". Parlò della Costituzione della Repubblica e della sovranità popolare, e del principio di sussidiarietà (in senso orizzontale, disposta dal IV comma art. 118 Cost.) e tenne così una memorabile lectio magistralis che ancora oggi ricordo con affetto e di cui mi sento ancora onorato di aver presentato. 


Nondimeno, mi chiedo che cosa negli ultimi anni la abbia condotta ad avere questo atteggiamento di pensiero e di chiusura ed ad esprimersi in modo favorevole ad un obbligo vaccinale generalizzato e disposto dal Legislatore, come unica arma per fronteggiare la crisi pandemica COVID-19. Per me resta un mistero come Lei sia passato da difendere l'inclusione sociale ed il principio di uguaglianza di tutti i cittadini e le persone (pari dignità sociale a prescindere dalle proprie condizioni personali, rif Art.3 Cost.) sempre e comunque, a questo atteggiamento che appoggia provvedimenti legislativi che di questo principio si fanno beffe.
Io non la vorrei come Presidente della Repubblica, almeno finché restassero questi suoi pregiudizi e questa sua chiusura in tema di libertà di scelta vaccinale e rispetto della non discriminazione: la sua posizione sulla gestione dell' emergenza COVID-19 non la rendono al momento diverso - nella mia opinione - dall'attuale Presidente uscente, il Prof Sergio Mattarella, il quale ha firmato senza problemi  tutti i decreti legge restrittivi - illegittimi ed illegali - del Governo Conte e Draghi, reiterati in un chiaro abuso della decretazione di urgenza, oltre ogni limite tollerabile. 

Recentemente Lei ha pubblicamente affermato di sentirsi lusingato di essere accostato alla Costituzione come garante nel possibile ruolo della figura istituzionale della Presidenza della Repubblica - non ha l'età e non se la sentirebbe di ricoprire questo prestigioso incarico.

Ricorda cosa Lei disse pubblicamente in Toscana sulle libertà ed i diritti costituzionali in occasione del meeting intitolato "Vaccini: tra nuovi obblighi e diritto alla libertà di cura. Analisi e suggerimenti di avvocati e giuristi" ? Lei in quel giorno di sabato 2 settembre 2017 al teatro Obihall di Firenze (oggi TuscanyHall), ad un certo punto sbottò dicendo alla platea:

"Lo Stato siamo noi! Articolo 1 della Costituzione"

Ricorda o l'ha dimenticato? Ce ne ricordiamo noi che siamo il popolo, me ne ricordo io e ce ne ricorderemo sempre bene di questa titolarità di sovranità costituzionalmente garantita, di fronte ad ogni eversione dell'ordine costituito del passato e del Presente Governo e Parlamento, che oltraggia la Costituzione della Repubblica e viola oramai da più di due anni il patto fondativo con i cittadini, ma soprattutto viola i diritti umani, inviolabili, sanciti dall'articolo 2 della Costituzione della Repubblica che Oscar Luigi Scalfaro ricordava essere - riprendendo Giorgio La Pira ed una sua relazione della Assemblea Costituente - un prius e non un posterius: lo Stato li riconosce come pre-esistenti in quanto tali e come tali, di fronte ad essi, lo Stato si inchinò nella legge fondamentale dello Stato quando nacque la Repubblica italiana ed entrò in vigore la Costituzione il primo gennaio 1948. 

Luca Scantamburlo 
24-25 gennaio 2022

Paolo MADDALENA (Napoli, 1936), ex magistrato della Corte dei Conti, accademico, Vicepresidente Emerito della Corte Costituzionale, e giudice della Corte Costituzionale dal 2002 al 2011.

Riferimenti bibliografici

* NORDIO Carlo, sabato 8 agosto 2020, intervista di QdPnews, quotidiano del Piave,“Caserma Serena”, emergenza Covid e sfiducia nella magistratura: il parere dell’ex magistrato Carlo Nordio, di Andrea Berton,  https://www.qdpnews.it/comuni/treviso/caserma-serena-emergenza-covid-e-sfiducia-nella-magistratura-il-parere-dell-ex-magistrato-carlo-nordio/

* MADDALENA, Paolo, 3 settembre 2017, Corriere della Sera, dichiarazioni nell'articolo  <<Emarginazione dei non vaccinati? Un "atto di violenza" >>

* MADDALENA Paolo,  2 settembre 2017, "Vaccini: tra nuovi obblighi e diritto alla libertà di cura", intervento di Paolo Maddalena al tempo 1 ora 55 min circa, incontro organizzato da ASSIS e AMCP con mediapartnership TerraNuova.

fonte: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1592395354136730&id=113202522056028

* MADDALENA Paolo, sabato 17 febbraio 2018, incontro Cambiare per (R)esistere, Torreano di Martignacco (Udine e Gorizia Fiere), organizzato da Tiziana Chiarion, Responsabile della Direzione Editoriale di Nexus Edizioni - Nexus Eventi. 


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