Alcuni vaccini sarebbero in connessione con aborti procurati di feti umani. Vero? La notizia ed il fatto non solo corrispondono a verità da decenni, ma riguardo l'uso delle linee cellulari di coltura provenienti da feti umani abortiti, per la preparazione di alcuni (non di tutti) vaccini (come ad esempio quelli a virus vivo ma attenuato, contro morbillo, rosolia, varicella, ed altri ancora....), ci sarebbe molto da dire, dal punto di vista bioetico, religioso e scientifico (per la possibile contaminazione biologica di DNA umano, in pochi nanogrammi, che possono finire all'interno della fiala vaccino).
Il dr. Stefano Montanari - con la caratteristica lingua e penna tagliente che lo contraddistingue nei suoi scritti - in uno dei suoi ultimi post diffuso nel suo sito, ha sollevato il velo di ipocrisia e menzogne che occulta quello che i più non osano nemmeno immaginare:
"Tra incompetenza ed ipocrisia", di Stefano Montanari, lun. 07 agosto 2017
Ora, chi avesse dubbi sulla realtà ignobile di questa pratica commerciale e biotecnologica che si fonda su pezzi di corpi di bimbi mai venuti alla luce, basta che punti la sua attenzione sulla - a mio umile giudizio - vergognosa e molto discutibile (dal punto di vista storico-scientifico e bioetico) recente presa di posizione della Academia Pro Vita nell'ambito della discussione della vaccinoprofilassi, obbligatoria e raccomandata. Academia Pro Vita la quale nell'anno 2005 si era invece posta con estremo rigore, con alto profilo morale, difendendo il valore della vita e sviscerando con competenza il problema morale della cooperazione con il male. Invito tutti ad ascoltare come si svolgono alcune conversazioni fra addetti ai lavori che discutono di pezzi di feti umani abortiti, di quanto costino, e di quali procedure e come questi siano limitate da alcuni confini legislativi (quasi con disappunto, sembrano esprimere....), sottolineando l'importanza che gli organi dei feti siano "intatti" e non smembrati....
Nessun altro commento, credo, sia necessario....
I video sono raccolti da un gruppo di giornalisti cittadini USA - sotto il nome di The Center for Medical Progress, organizzazione no profit californiana - il quale gruppo si adopera per monitorare e raccontare dal punto di vista di indagine giornalistica investigativa problemi bioetici e di ambito medico.
Si ascolti - sottotitoli in lingua inglese - ad asempio il video intitolato
"Planned Parenthood TX Abortion Apprentice Taught Partial-Birth Abortions to “Strive For” Intact Baby Brains"
Il commercio di campioni di tessuti umani provenienti da aborti, è illegale in USA. Non sappiamo a quali tipo di sperimentazioni e usi farmaceutici sarebbero destinati questi campioni umani provenienti da feti abortiti. I sospetti sono leciti, ed in USA le Autorità si sono allertate per iniziare complesse indagini...
Tornando ai vaccini: ufficialmente sarebbero soltanto due le linee cellulari diploidi coltivate a partire da feti umani, e risalenti a diverse decadi fa, allestite originalmente nel 1964 e nel 1970 da tessuti, di feti abortiti, che vengono usate per la preparazione di vaccini con virus vivi attenuati. Aiutamoci anche leggendo la ricostruzione storico-scientifica che la Academia Pro Vita fece nel 2005: la prima linea cellulare è la cosiddetta "WI-38 (Winstar Institute 38)", con fibroblasti diploidi di polmone umano, derivati da un feto femmina abortito perché all'epoca i familiari ritenevano di avere troppi figli (G.Sven et al., 1969), preparata e sviluppata da Leonard Hayflick nel 1964 (L.Hayflick, 1965; G.Sven et al., 1969) 1 , numero ATCC CCL-75.
Il fatto che le linee cellulari siano solo due (2), e che i procurati aborti dei bambini siano molto distanti nel tempo rispetto ai giorni nostri, giustificherebbero - secondo la recente posizione della Academia Pro Vita, con la sua nota di fine luglio 2017 - la sostanziale mancanza di cooperazione all'aborto volontario, nell'uso dei vaccini obbligatori e raccomandati. Essi scrivono infatti:
"[...] sono molto distanti dagli aborti originali e non implicano più quel legame di cooperazione morale indispensabile per una valutazione eticamente negativa del loro utilizzo."
http://www.academiavita.org/_articles/324195660-vaccini_nota_amci_pav_cei.php
"Nota circa l’Uso dei Vaccini...", 31 luglio 2017, Academia Pro Vita
La WI-38 è stata usata per la preparazione dello storico vaccino RA 27/3 contro la rosolia (S.A.Plotkin et al., 1965).
La seconda linea cellulare umana è la "MRC-5" (Medical Research Council 5) (polmone umano, embrionale) (numero ATCC CCL-171), con fibroblasti di polmone umano provenienti da un feto di sesso maschile di età gestionale di 14 settimane, abortito per "motivi psichiatrici" da una donna di 27 anni residente nel Regno Unito. La MRC-5 è stata preparata e sviluppata da J.P.Jacobs nel 1966 (J.P.Jacobs et al., 1970) 3.
Vi sono altre altre linee cellulari umane coltivate in laboratorio, al mondo, per necessità farmaceutiche, ma non sono coinvolte nei vaccini attualmente disponibili (o non sarebbero?, commento io ora).
Nel 2005 - affermava sempre la Academia Pro Vita - i vaccini che erano incriminati o sotto i riflettori del dibattito bioetico poiché usavano linee cellulari umane, WI-38 e MRC-5, ottenute da feti abortiti erano i seguenti:
Vaccini attivi contro la rosolia: - i vaccini monovalenti contro la rosolia Meruvax ® II (Merck) (U.S.A.), Rudivax ® (Sanofi Pasteur, Fr.), e Ervevax ® (RA 27/3)(GlaxoSmithKline, Belgio);
- i vaccini combinati MR contro la rosolia e morbillo, commercializzati con il nome di M-R-VAX ® II (Merck, U.S.A.) e Rudi-Rouvax ® (AVP, Francia),
- il vaccino combinato contro rosolia e parotite commercializzato con il nome di Biavax ® II (Merck, U.S.A.),
- il vaccino combinato MMR (measles, mumps, rubella) contro morbillo, parotite e rosolia, commercializzato con il nome di M-M-R ® II (Merck, U.S.A.), R.O.R ® , Trimovax ® (Sanofi Pasteur, Fr.), e Priorix ® (GlaxoSmithkline, Regno Unito).
Altri vaccini, anch'essi preparati usando linee cellulari umane da feti abortiti, erano i seguenti all'epoca:
- due vaccini contro l'epatite A, uno prodotto da Merck (VAQTA), l'altro da Glaxo SmithKline (HAVRIX), entrambi preparati usando la MRC-5;
- un vaccino contro la varicella, Varivax ® , prodotto da Merck usando la WI-38 e la MRC-5.
- un vaccino contro la poliomielite, il vaccino con il virus di polio inattivato Poliovax ® (Aventis-Pasteur, Fr.) usando la MRC-5.
- un vaccino contro la rabbia, Imovax ® , da Aventis-Pasteur, prelevato da cellule umane diploidi infettate, il ceppo MRC-5;
- un vaccino contro il vaiolo, ACAM 1000, preparato da Acambis usando la MRC-5, ancora in sperimentazione.
Questo sopra ricordato era il panorama farmacologico della vaccinoprofilassi che impiegava linee cellulari umane, diploidi, nell'anno 2005. Per maggiori informazioni si consulti questo articolo:
https://autismovaccini.org/2012/11/11/i-ceppi-di-cellule-umane-nello-sviluppo-dei-vaccini/
"I ceppi di cellule umane nello sviluppo dei vaccini"
e questo file, che elenca i vaccini preparati da linee cellulari umane, impiegati in USA e Canada:
https://autismoevaccini.files.wordpress.com/2012/11/vaccinelistorigformat.pdf
Come mai l'Accademia Pro Vita ha operato questa improvvisa e sospetta inversione di rotta dal punto di vista bioetico? Nell'anno 2005 la Accademia Pro Vita - a differenza di oggi, come ricordato prima - si era prodigata in direzione diametralmente opposta alla nota diffusa pochi giorni fa, a fine luglio 2017: una dozzina di anni fa essa aveva difeso con forza il diritto alla vita, soprattutto a tutela dei più indifesi (come i bambini abortiti), ed aveva ribadito l'opposizione alle industrie farmaceutiche che operano senza scrupoli etici, e nel sottolineare la "costrizione morale dei genitori", quando sono obbligati o spinti ad accettare una somministrazione farmacologica che si fonda su un possibile "male", compiuto contro coscienza e contro i valori della religione cattolica e cristiana in particolare. La Accademia Pro Vita aveva all'epoca invocato la liceità della obiezione di coscienza per quei genitori che non volevano cooperare con il male, in modo passivo, accettando vaccini preparati a partire da linee cellulari di feti abortiti. Si era cioè pronunciata con forza contro la cultura della morte, e la sua commercializzazione.
Rileggiamo un passaggio cruciale di allora (anno 2005):
" [...] La cooperazione è più forte da parte delle autorità e dei sistemi sanitari nazionali che accettano l’uso dei vaccini. Ma in questa situazione, più emergente è l'aspetto della c. passiva. Ai fedeli e ai cittadini di retta coscienza (padri famiglia, medici, ecc.) spetta di opporsi, anche con l’obiezione di coscienza, ai sempre più diffusi attentati contro la vita e alla “cultura della morte” che li sostiene. E da questo punto di vista, l’uso di vaccini la cui produzione è collegata all’aborto provocato costituisce almeno una cooperazione materiale passiva mediata remota all’aborto, e una cooperazione materiale passiva immediata alla loro commercializzazione. Inoltre, sul piano culturale, l’uso di tali vaccini contribuisce a creare un consenso sociale generalizzato all’operato delle industrie farmaceutiche che li producono in modo immorale."
fonte: RIFLESSIONI MORALI CIRCA I VACCINI PREPARATI A PARTIRE DA CELLULE PROVENIENTI DA FETI UMANI ABORTITI, 5 Giugno 2005, Academia Pro Vita
La Pontificia Accademia per la Vita fu istituita nel febbraio 1994 dal Santo Padre Giovanni Paolo II il quale - senza voler mancare di rispetto ad alcuno - a mio modesto giudizio non credo proprio che, se fosse ancora in vita oggi, sarebbe lieto di leggere la presa di posizione della Academia Pro Vita rilasciata a fine luglio 2017, che sposa evidentemente il clima del pensiero scientifico a senso unico, e la linea di regime di una politica sanitaria divenuta improvvisamente autoritaria, che viola gli impegni dei trattati internazionali sottoscritti (rif. Convenzione di Oviedo, 1997, ratificata nel 2001 dal Parlamento italiano), non accetta la discussione con la minoranza dissidente, e si accompagna o fomenta un pessimo clima di dibattito mediatico e sociale, contraddistinto da radiazioni dei medici prudenti e dubbiosi, e da una pubblicistica sui giornali e periodici (con rarissimi distinguo) che ha più volte censurato o ridimensionato manifestazioni di piazza per la libertà di scelta, tagliato articoli della Costituzione italiana per occultare parole finali in difesa della dignità e del "rispetto della persona umana" (rif. Art. 32, mutilato in almeno un paio di occasioni da importanti quotidiani italiani), dato voce a informazioni destituite di fondamento (centinaia di bambini che sarebbero morti per morbillo in Gran Bretagna, cosa mai avvenuta recentemente, e di cui si è parlato in televisione) e via dicendo...
Per non parlare della censura mediatica sulla notizia di reato da me spedita ai maggiori quotidiani e giornali italiani nelle scorse settimane (indagini della Procura della Repubblica di Udine, con fascicolo trasferito alla Procura della Repubblica di Roma per competenza, a marzo 2017, su criticità in ambito sicurezza vaccinoprofilassi), notizia di reato in ambito sanitario (con ipotesi di reato contro ignoti) che i quotidiani /giornali da me contattati non hanno né diffuso, né commentato.
C'è di che vergognarsi e di che preoccuparsi per la letargia di gran parte del popolo di fronte ad un potere dello Stato (Governo) che si è dimostrato arrogante e protervo in ambito politico-sanitario, e che con le sue iniziative di Decreto Legge d'urgenza, ha indirettamente inquinato anche le forme di esercizio della democrazia in ambito parlamentare. Alla fine, chiedendo il voto di fiducia alla Camera per la conversione in Legge del D.L. 73/2017, ed impedendo di fatto la discussione presso i deputati - cioè non dando modo al Parlamento di migliorare ulteriormente un testo nato aberrante dal punto di vista medico-scientifico, privo di ogni buon senso e non ispirato alla tradizione galenica ed ippocratica, e solo in parte ridimensionato dal Senato nei suoi tratti coercitivi / sanzionatori - la classe politica italiana ha dato un pessimo esempio di pratica decisionale repubblicana, soprattutto in un ambito così delicato come la cura sanitaria e prevenzione della prima infanzia e della adolescenza.
Ma quel che è peggio, ha inaugurato una stagione molto pericolosa per la tenuta stessa del patto sociale fondante fra i cittadini e le Istituzioni, a cui essi delegano sin dalla nascita della Repubblica questioni come sicurezza, welfare e sanità, educazione, ecc....come da me argomentato nel corso della intervista che ho concesso al dr. Paolo Girotto di Radio Gamma 5, emittente radiofonica veneta (3 agosto 2017).
Luca Scantamburlo
7 agosto 2017 - aggiornam. 8 agosto 2017
Fonti bibliografiche
http://www.academiavita.org/_pdf/documents/pav/vaccines_prepared_from_aborted_human_foetuses.pdf
“Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti”
5 giugno 2005
dal paragrafo "Il principio della lecita cooperazione al male".
[...] "In ogni caso, permane il dovere morale di continuare a lottare e di usare ogni mezzo lecito per rendere difficile la vita alle industrie farmaceutiche che agiscono senza scrupoli etici. Ma il peso di questa importante battaglia certamente non può e non deve ricadere sui bambini innocenti e sulla situazione sanitaria della popolazione– in particolare in quanto riguarda le donne incinte..
In sintesi, va riaffermato che:
- esiste il dovere grave di usare i vaccini alternativi e di invocare l’obiezione di coscienza riguardo a quelli che hanno problemi morali;
-per quanto riguarda i vaccini senza alternative, si deve ribadire sia il dovere di lottare perché ne vengano approntati altri, sia la liceità di usare i primi nel frattempo nella misura in cui ciò è necessario per evitare un pericolo grave non soltanto per i propri bambini ma anche e, forse, soprattutto per le condizioni sanitarie della popolazione in genere - donne incinte specialmente ;
- la liceità dell'uso di questi vaccini non va interpretata come una dichiarazione di liceità della loro
produzione, commercializzazione e uso, ma come una cooperazione materiale passiva e, in
senso più debole e remoto, anche attiva, moralmente giustificata come extrema ratio in ragione del dovere di provvedere al bene dei propri figli e delle persone che vengono in contato con i figli (donne incinte);
- tale cooperazione avviene in un contesto di costrizione morale della coscienza dei genitori, che sono sottoposti all’alternativa di agire contro coscienza o mettere in pericolo la salute dei propri figli e della popolazione in generale. Si tratta di un’alternativa ingiusta che deve essere eliminata quanto prima "
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http://www.academiavita.org/_articles/324195660-vaccini_nota_amci_pav_cei.php
"Alcune precisazione di carattere medico e scientifico"
"[...] Le caratteristiche tecniche di produzione dei vaccini più comunemente utilizzati in età infantile ci portano ad escludere che vi sia una cooperazione moralmente rilevante tra coloro che oggi utilizzano questi vaccini e la pratica dell’aborto volontario. Quindi riteniamo che si possano applicare tutte le vaccinazioni clinicamente consigliate con coscienza sicura che il ricorso a tali vaccini non significhi una cooperazione all’aborto volontario."
31 luglio 2017
Pontificia Accademia per la Vita
Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute (CEI)
Associazione Medici Cattolici Italiani
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Articolo 32
La Repubblica tutela la
salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può
in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona
umana.
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VACCINI ED INDAGINI DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA: RADIO GAMMA 5 INTERVISTA LUCA SCANTAMBURLO, CHE DENUNCIA LA CENSURA MEDIATICA SULLA NOTIZIA
Luca Scantamburlo, agosto 04, 2017
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Articoli di terzi
http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/3070-tra-incompetenza-e-ipocrisia.html
"Tra incompetenza ed ipocrisia", di Stefano Montanari, lun. 07 agosto 2017
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