domenica 14 gennaio 2018

L'APPELLO DEL DOTTOR DARIO MIEDICO, L'IMPEGNO DI GIULIETTO CHIESA E L'INCOGNITA DELLE ELEZIONI NAZIONALI ALLE PORTE






Diego da Verona - che con gli amici Orazio Fergnani, Giorgio Vitali ed Andrea Gioia di Roma mi offrirono lo scorso ottobre 2017 la possibilità di far giungere la mia voce di cittadino e genitore in Roma, in Piazza Santi Apostoli, per pochi minuti di collegamento telefonico - giorni fa mi ha comunicato che è iniziata la sua avventura politica al fianco del dottor Dario Miedico, che egli aveva già avuto modo di apprezzare in Verona, durante un convegno ed incontro culturale ed informativo, come serio professionista del campo medico. Miedico - già fondatore di Medicina Democratica - è ora fra i fondatori di una nuova realtà politica, che si prefigge di conquistare alcuni seggi del Parlamento italiano, per contrastare la deriva autoritaria, soprattutto nel settore della politica sanitaria, ma non solo.
La nuova realtà si chiama SIAMO
Qui trovate il programma di questo nuovo movimento politico che aspira ad essere partito di rinnovamento ed opposizione:


Ci sono diverse cose che condivido, qualche altra meno (come il "Riconoscimento del salario di cittadinanza alle donne per il lavoro casalingo e l’assistenza a bambini ed anziani", ma non perché non sia importante sostenere la donna casalinga, ma perché esistono già degli strumenti (bonus bebè, assegni di maternità, assegni familiari, ecc..., che potrebbero semplicemente essere potenziati ed estesi temporalmente, così come valorizzare nelle sue spese quotidiane il ruolo della madre, sia che lavori in casa e fuori, assunta o come libera professionista, sia che lavori solo (si fa per dire) come madre e donna di casa, dedicandosi interamente alla famiglia)
Ad esempio, la Francia ha un vario e forte programma di protezione sociale per famiglie con figli, più garantista del nostro, soprattutto in tema di aiuto per le spese scolastiche edsupporto per l'educazione:



Cito direttamente dal loro manifesto dei valori (preciso che il grassetto nel testo, l'ho inserito io volutamente):

SìAMO LIBERTÀ DI CURA

[...] Il decreto Lorenzin, poi convertito nella legge 119/2017 da questi governanti, ha negato la libertà nostra e quella dei nostri figli. SìAMO noi che dobbiamo decidere come proteggere la nostra salute e l’integrità fisica. Vogliamo partecipare a tutte le decisioni sul nostro corpo e sulla nostra persona e non essere sottomessi a interventi sanitari senza il nostro consenso. Vogliamo cure personalizzate a misura dei nostri veri bisogni e non imposte da chi specula sulla nostra salute per fare affari. 
Sappiamo che la salute comincia da aria, acqua, terra e cibo salubri, non contaminati e dannosi. Il nostro impegno vuole intervenire con determinazione in tutti questi settori. 

SìAMO con Primo Levi quando sosteneva che 
“…negare la dignità significa trasformare la persona in mero organismo biologicamente vivente, privo di rispetto e considerazione…”.
[...] 
Primi Firmatari
Dario Miedico
Rossana Becarelli
Massimo Pietrangeli Medico – Pescara



Chiaro l'indiretto riferimento - ove si parla di dignità della persona, e dunque di rispetto della persona umana - all'ultimo comma dell'Art. 32 della nostra Costituzione della Repubblica. Non posso che condividere questa loro presa di posizione ben espressa nel loro manifesto, visto il mio impegno civile pregresso sugli stessi temi.
Il Dottor Miedico è stato radiato dall'Ordine dei Medici di Milano lo scorso anno (2017), subendo la stessa sorte del collega dottor Roberto Gava, in Veneto. Inutile ricordare come il clima pessimo di intimidazione - anche velato - che si respira da un paio di anni in Italia in tema di informazione e discussione medico-scientifica, a tutti i livelli (non solo mediatici), ha fatto delle vittime illustri (dal punto di vista professionale e di immagine) per dare evidentemente una indiretta lezione "educativa", e costringere al silenzio ed alla autocensura quella parte della classe medica italiana, ed infermieristica, da sempre prudente (non contraria) rispetto alle vaccinazioni, la cui applicazione su vasta scala, a tappeto, senza esami pre-vaccinali - e senza considerare l'opinione dei genitori, e l'opportunità di una scelta e di una calendarizzazione personale, impostata all'interno di uno spazio di autodeterminazione della salute - può portare a dei "disastri" in termini di reazioni avverse e danni da vaccino (cito il prof. francese Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina).
Ebbene, durante il mio confronto con Diego - a cui auguro ogni bene e che faccia tesoro della sua nuova esperienza, portando il suo contributo senza snaturare la sua identità ed i suoi propositi di giustizia sociale in difesa dei diritti civili ed umani - mi sono permesso di ricordagli che forse sarebbe opportuno che tutte queste nuove realtà politiche italiane, che stanno sorgendo negli ultimi mesi, si unissero in una unica grande coalizione. Per avere una forza numerica che conti, in Parlamento, e che possa fare da traino per quelle parti del grandi partiti che già si erano mostrati scettici della recente riforma sanitaria della vaccinoprofilassi (Legge 119/2017, convertita a partire dal D.L. 73/2017).
Una soluzione del genere (audace, certo), eviterebbe di disperdere i voti, ed il fenomeno del cannibalismo fra liste minoritarie.
Con la nuova legge elettorale votata mesi fa - il cosiddetto Rosatellum - la soglia di sbarramento per una coalizione è del 10% per conquistare i seggi (ma almeno una lista della coalizione dovrebbe superare il 3%).
Tutte queste nuove realtà e movimenti politici appartengono ora alla famiglia dei sovranisti nazionalisti (anti Eurozona ed anti-NATO e talora anche contro le politiche di accoglienza migratoria senza discriminanti) ed ora alla famiglia dei sovranisti democratici e liberali - solidali con i migranti che approdano clandestinamente in Italia - e che rimpiangono la sovranità monetaria e certe sovranità da tempo cedute dall'Italia alla Unione Europea.
Alcune tematiche ed approcci alla economia, alla politica estera ed alla salvaguardia del welfare, li uniscono (ad esempio il ritorno alla sovranità monetaria, battendo propria moneta), altri li dividono (sul tema della immigrazione e dello ius soli).
Sarebbe possibile pensare che alcune di tali realtà si uniscano, per far nascere una larga coalizione di opposizione che conquisti un considerevole numero di seggi in Parlamento?


GIULIETTO CHIESA E LA LISTA DEL POPOLO
Altra nuova formazione politica nata all'insegna del sovranismo, e degna di interesse, è quella chiamata Lista del Popolo, e fondata da un ex magistrato di origine siciliana (Antonio Ingroia) e dall'ex giornalista Giulietto Chiesa, saggista e conferenziere che negli ultimi anni ho apprezzato per il coraggio con cui ha cercato di gettare luce su diversi fatti inquietanti accaduti storicamente (il disastro delle Torri gemelle del 2001 è uno fra questi).


Ecco la sua presentazione dello scorso novembre 2017:

LISTA DEL POPOLO
"Per tutti quelli che non sanno più per chi votare, nasce una nuova prospettiva. È la società civile che si organizza. Non è un nuovo partito. È un programma politico forte, concreto, realistico, per salvare l'Italia dal degrado in cui si trova. Un programma di donne e uomini competenti, onesti, coraggiosi. Io (con molti altri) ne sono uno dei promotori. È una proposta che si rivolge a tutti coloro che vogliono risorgere, individualmente, collettivamente. Non è l'ennesimo tentativo di unire la sinistra, o di ripartire da nostalgie del passato. Lo abbiamo chiamato "Mossa del Cavallo" per far capire che bisogna scavalcare questi partiti inetti e/o corrotti, o entrambe le cose. Tutti. Noi siamo con coloro che hanno votato "no" al referendum del 4 dicembre 2016. Vogliamo attuare la Costituzione. È un programma rivoluzionario che sta tutto dentro la Legge Fondamentale del nostro Stato, quella che il 60% dei cittadini vuole sia mantenuta, difesa, e sopratutto, attuata. (Domani conferenza stampa alla Camera dei deputati, ore 14,30)".

Lo cito anche perché in occasione del 27 dicembre 2017, egli aveva mandato un saluto video di pochi minuti, ed un augurio di buon lavoro ai comitati spontanei dei genitori veneti che mi invitarono ed ospitarono a Treviso come relatore, in occasione dell'incontro culturale intitolato "I vaccini sono sicuri?", tenutosi presso l'Hotel Maggior Consiglio di Treviso. 

http://www.trevisotoday.it/eventi/convegno-vaccini-sicuri-dicembre-treviso-2017.html

Andrebbe riproposto (o proposto), a beneficio di tutti, perché credo sia importante che sia ben chiaro quali sono i propositi di chi cercherà di conquistare un seggio a Montecitorio o a Palazzo Madama.
Per questo, dopo aver chiesto il permesso a Michela Sorato che aveva invitato Chiesa a nome dei comitati dei genitori, ho deciso di divulgarlo in Rete su YouTube: il riferimento di Giulietto Chiesa ad una possibile e futura commissione parlamentare d'inchiesta (monocamerale o bicamerale) che faccia piena luce sulla genesi del Decreto Legge 73/2017, e sulla regolarità della sua conversione in Legge nr. 119/2017, mi sembra più che opportuno e doveroso in uno Stato di diritto, e lontano da posizioni ideologiche, e votato alla affermazione o disvelamento della verità, senza la quale non può esservi autentica democrazia e libertà in una società civile aperta ed avanzata.


Il messaggio audio e video di Giulietto Chiesa ai
genitori dei comitati veneti (26 dicembre 2017)



RISCOSSA ITALIA

Altra nuova realtà politica è quella denominata "Riscossa Italia", fondata dalla già Senatrice Paola De Pin, veneta (XVII Legislatura) e già componenete della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali), la quale pone l'abrogazione della Legge Lorenzin e dell'obbligo vaccinale, fra i punti forti del proprio programma.


"Riscossa Italia si pone come rara eccezione nel panorama politica, avendo messo tra le priorità del programma elettorale il riscatto delle prerogative di uno stato sovrano, non siamo cittadini di una cultura inferiore e non dobbiamo più accettare questa situazione … è il momento di cambiare !! La nostra costituzione all’art. 52 sancisce un dovere imprescindibile: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.”



Fonte: Appello alla Riscossa. Elezioni politiche 2018




Sui vaccini e la discriminazione scolastica, ecco quanto sostengono:


"È inconcepibile pensare che in alcune scuole italiane possano esistere iniquità nel rapportarsi agli studenti. Siamo nel 2017 ma sembra di leggere un passo dei ‘Promessi Sposi’, quando il Manzoni ci parlava del problema degli “Untori”. In alcune scuole del Friuli, gli studenti non vaccinati sono stati costretti a dover consumare il pranzo ‘separati’ dalla loro classe e a dover subire un trattamento di disparità verso la normale consuetudine delle attività scolastiche. Un peso che anche per un adulto sarebbe difficile da sopportare, viene inflitto a dei bambini, che potrebbero vedere il gesto, come un’azione da imparare e da ripetere anche in altri casi della vita. Il luogo più sacro devoluto all’#insegnamento della tolleranza, viene usato come mezzo per costringere i genitori a cedere e ad iniziare una profilassi che potrebbe creare danni maggiori e incidere sul benessere psico–fisico dei loro #figli. Non posso restare inerme di fronte a tali casi. Considero questo tipo di situazioni non accettabili. Questi bambini sono sani e non sono portatori di malattie. Sembra di tornare alle mentalità dell’Italia e dell’Europa nell’epoca delle paure legate alla peste. Le persone ignoravano le vere cause della pestilenza e si limitavano ad additare dei poveri innocenti come colpevoli.

Ripenso al tempo delle streghe, quando donne innocenti e gatti colpevoli solo di avere il manto nero, erano costretti a subire la pena capitale. Ricordo che siamo nel 2017 e non nell’epoca delle superstizioni del passato Italiano. I bambini non si possono dividere, perché nella loro mente sociale, viene messo il seme del conflitto e della separazione. La scuola non è chiamata a fare questo, ma al contrario deve creare unione e fratellanza. Vogliamo creare i conflitti e le lotte del domani?

Questo è il modo migliore per disseminare nel nostro Paese i sintomi della discordia e della belligeranza, verso un futuro che parte da un presente di sofferenza."

18 ottobre 2017





LA POSIZIONE DELLA LEGA NORD IN TEMA VACCINOPROFILASSI

Sottolineo inoltre che la Lega Nord - per bocca di Matteo Salvini suo leader da alcuni anni a questa parte - molto coerentemente con quanto già espresso durante l'infuocato dibattito parlamentare di conversione del Decreto 73/2017, la scorsa estate, si è impegnata per riformare /abrogare la cosiddetta Legge Lorenzin (poi convertita in Legge 1109/2017).



Fonte: Vaccini, Salvini promette: «Aboliremo l’obbligo». La Ue: «Preoccupante»
10 gennaio 2018, Il Secolo XIX

Mi auguro che tutte queste nuove forze politiche - di cui ho citato solo alcune di esse e che stanno geromogliando - anche quelle da me non citate, e quelle di estrema destra e di estrema sinistra - riescano a trovare il coraggio e l'intelligenza strategica di allearsi, e di stimolare in Aula (qualora raggiungano alcuni seggi) le forze politiche di Governo e non, per far uscire l'Italia da questo incubo neoliberista e totalitario che si sta materializzando e rischia di imprigionarci in un invisibile stato ove il pensiero unico e la sua dittatura, schiacceranno non solo i nostri diritti costituzionali, per cui i nostri padri e nonni hanno lottato, ma anche quelli civili ed umani.

Naturalmente, l'obbligatorietà non è stata introdotta con la "Legge Lorenzin": il Decreto 73/2017 e la sua conversione in Legge dopo gli emendamenti in Commmissione Igiene e Sanità e le discussioni in Senato (alla Camera fu chiesta la Fiducia), ha incrementato l'offerta vaccinale, e le sanzioni pecuninarie per le famiglie inadempienti (che già c'erano, anche se non venivamo quasi mai applicate per un tacito accordo fra ASL e Tribunali dei Minori, che più volte si erano espressi stabiliendo che non costituiva incuria non vaccinare, se adeguatamente motivato e frutto di una scelta consapevole.

L'obbligatorietà della vaccinazione era già parte dell'ordinamento legislativo italiano: era già prevista sin dagli anni'30 del secolo scorso, dai tempi della introduzione della vaccinazione antivaiolosa, seguita dalla antidifterica (alla fine degli anni '30), dall'antipoliomielitica (1966) dalla antitetanica (sempre fine anni'60) e dall'anti epatite B (negli anni '90). All'inizio degli anni'80 fu abolita l'antivaiolosa, che già alla fine degli anni'70 non si praticava più.

La nuova legge varata la scorsa estate 2017 ha inoltre stabilito il carattere discriminatorio e di requisito di accesso per i servizi scolastici dell'infanzia (fascia 3-6 anni) ed impedito l'accesso ai nidi d'infanzia, in assenza di valido certificato vaccinale e di valide ragioni - motivate per iscritto da medici quando previsto dalla Legge stessa - per chi non ha ottemperato alla vaccinazione.
Dunque, in ultima analisi, quello che maggiormente indigna - per chi si pone domande ed esercita il pensiero critico - della Legge 119/2017 che ha riformato la prevenzione in tema di salute per infanti, bambini ed adolescenti, non è soltanto l'estensione dell'obbligo vaccinale da 4 a 10 vaccini per la fascia 0-16 anni di età, ma i profili discriminatori e sanzionatori (accentuati) utilizzati e messi a norma, con cui l'obbligo stesso viene imposto.

Un vero e proprio ricatto in termini sociali, umani ed economici, per chi obietta per fondati motivi di prudenza, ed esercita il diritto all'autodeterminazione in tema di salute, ed in tema di salvaguardia del diritto all'istruzione per tutti, ai sensi degli artt. 32-34 della Costituzione della Repubblica Italiana.


Luca Scantamburlo

14 gennaio 2018 - aggiornamento 16 gennaio 2018

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