lunedì 9 ottobre 2017

Discorso sul 10 ottobre 2017: l'appello al popolo italiano sovrano, affluente in Roma




Trieste ed il suo Golfo visti da Piazza dell'Unità d'Italia

Foto di Luca Scantamburlo © 2005








di Luca Scantamburlo

Domani sarà il 10 ottobre 2017, ed in Roma Città capitale affluiranno migliaia e migliaia di italiani ed italiane da ogni Regione d'Italia, nelle diverse piazze concesse dalla Questura per manifestare ed assembrarsi. Oppure, in assenza di piazze autorizzate, i manifestanti si muoveranno lentamente e liberamente a piedi, come turisti e cittadini curiosi ma desiderosi di essere presenti e visibili nella città dei palazzi del potere politico. Vi parlo perché voglio portare il mio contributo di riflessione con la mia viva voce, raccogliendo l'invito rivoltomi da Sara, una donna e madre dell'Emilia Romagna, la quale settimane addietro – senza piegarsi a diktat burocratici e di protocollo della dirigenza scolastica, ossequiosa verso la legge 119/2017 – ha voluto difendere con forza il diritto costituzionalmente garantito all'accesso scolastico libero e garantito a tutti, non vincolato ad un trattamento sanitario imposto con sanzioni e ricatti di esclusione, e di dubbia costituzionalità rispetto all'art 32, 33, 34 e 77 della Costituzione della Repubblica italiana. Come quasi tutti sapete, è atteso un pronunciamento della Consulta, a breve, sul ricorso della Regione Veneto in materia.
Ho conosciuto Sara a causa del mio impegno civile in difesa dello stato di diritto, della legalità, valori che negli ultimi mesi sembrano essere stati calpestati o travolti impunemente da chi – con il pretesto della tutela salute pubblica – ha più che raddoppiato l'offerta di profilassi vaccinale per la prima infanzia e l'adolescenza, decretando d'urgenza ma in assenza di stati di emergenza sanitaria, senza valutare il rapporto rischio / beneficio rispetto alle diverse malattie, messe tutte inspiegabilmente sullo stesso piano dell'obbligatorietà e della loro minaccia, come se fossero tutte uguali, ed ignorando addirittura il fatto che la magistratura italiana sta indagando da mesi (sin dalla primavera 2017) sulla sicurezza dei farmaci vaccini, avendo individuato alcune criticità ed anche ipotesi di reato (due esposti sono stati depositati in due diverse procure della Repubblica, quella di Torino e di Udine).
Sara – come molti italiani ed italiane – sarà in Roma in data 10 ottobre 2017, rispondendo all'appello lanciato dal dr. Antonio Pappalardo, Generale dell'Arma dei Carabinieri in congedo dall'anno 2006. Il Generale dei Carabinieri di origine siciliana nato negli anni'40 – oggi a riposo ma in passato già Presidente del COCER, promosso alla fine della carriera come Generale di Brigata e Capo di Stato Maggiore della Divisione Unità Specializzate Carabinieri - per una breve parentesi è stato anche deputato (PSDI) e politico dell'esecutivo di governo. Una figura eclettica e senza dubbio carismatica, invisa a certe élite per il suo parlare schietto, senza fingimenti; dotata fra le altre cose di un riconosciuto talento artistico, sia in campo musicale come compositore, sia come scrittore. Da alcuni mesi sta parlando alla coscienza del popolo, ed in mezzo al popolo. Sta indicando una via di riscossa civile, di riflessione etica profonda, per liberarci dal giogo dittatoriale imposto dall'estero e mosso da interessi e lobbie sovranazionali che sembrano influenzare sempre più le politiche governative degli ultimi anni.
Ma il dr. Pappalardo sa che un radicale cambiamento – per invertire la rotta di declino economico, culturale e soprattutto sociale intrapreso dall'Italia – partirà solo dal basso, attraverso una presa di consapevolezza interiore, da parte del popolo. Il popolo è sovrano, così recita la nostra Costituzione della Repubblica, all'articolo 1: “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Ma negli ultimi anni, il susseguirsi di governi tecnici e la mancata emanazione di una legge elettorale che ripristini la legittimità ed il voto del popolo in accordo ed armonia con la Costituzione, sembrano tradire tale principio e fondamento della Repubblica. Il messaggio morale e civile del Movimento Liberazione Italia – movimento politico nazionale di cui il dr. Pappalardo è Presidente – è chiaro: il popolo deve riappropriarsi della consapevolezza del proprio potere e ruolo, così come deve prendere coscienza del proprio dovere: l'art 52 infatti dice espressamente che “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. All'art 48 del Titolo IV, si dice invece: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”.
Cittadino: parola ricca di significati, che implica diritti ma anche doveri civili, e che si contrappone alla parola suddito, propria dell'ancien régime. Siamo ancora cittadini o siamo diventati inconsapevoli sudditi?
Il dr. Pappalardo – nel suo peregrinare per le diverse città italiane in cui viene invitato, da Sud a Nord ed in cui parla come relatore ad incontri e convegni, non manca di citare aneddoti personali e fatti di cronaca, più o meno nota, come quando dice che la sua azione civile, ed il suo Movimento Liberazione Italia, sono riusciti a giungere ad un atto di portata storica anche grazie all'opera di 26 eroici cittadini lombardi, attivi anni prima ed impegnati in un ricorso in Tribunale (poi giunto fino alla Consulta, dopo 3 gradi di giudizio, Tribunale, Corte di Appello, Corte di Cassazione), per chiedere il rispetto costituzionale dell'esercizio al diritto di voto, “a suffragio universale e diretto” (artt. 56/58 Cost.), e rispettando l'ar., 48 della Costituzione: il voto politico è “personale ed eguale, libero e segreto”.
Fu infatti l'avvocato Aldo Bozzi (n. 1934), originario di Roma, già avvocato dello Stato e poi libero professionista, a portare in Tribunale la questione di legittimità costituzionale della legge elettorale in vigore dal 2005. All'avvocato Bozzi si aggiunsero poi amici e colleghi lombardi con interventi ad ad adiuvandum, fino a diventare 26 cittadini. Il ricorso presentato dall'avvocato Bozzi era stato fatto per denunciare l'ingiustizia di un premio di maggioranza che finiva con alterare il risultato delle elezioni, ed a violare il diritto ad un “suffragio universale e diretto” e “personale ed euguale, libero e segreto”.
Sono stati queste tre decine scarse di volenterosi e caparbi cittadini, che avrebbero indirettamente dato l'assist al Movimento Liberazione Italia, anni dopo.
A proposito del dr. Bozzi, una persona umile e mite a mio avviso, mi hanno molto colpito le parole da egli pronunciate in un video-ritratto a cura di Antonello Caporale e Antonietta De Lillo (Marechiarofilm Produzioni), in cui l'anziano legale dice, in riferimento ad abusi e soprusi commessi dal potere, che ”chi governa deve essere consapevole che ci sono i cittadini ed i cittadini possono difendersi”.

Ed eccoci alla data dell'11 settembre 2017: il dr. Pappalardo - seguito da alcune centinaia di cittadini che lo accompagnavano (mentre altre migliaia giravano per Roma) - ha consegnato all'autorità di P.S. presente in quella data in Piazza Montecitorio in Roma, un atto di diffida ad adempiere indirizzato al Presidente della Repubblica d'Italia, Sergio Mattarella. Un atto di diffida ad adempiere da consegnare al Capo dello Stato, ed il tutto evidentemente in nome del popolo sovrano. Una cosa inaudita per la sua valenza politica e storica. Così singolare, che il funzionario di P.S. rimase scosso dell'iniziativa, come racconta il dr. Pappalardo stesso nel corso dei suoi incontri (“tremava”, egli ricorda in uno dei suoi incontri con il pubblico, ed allora il Generale dei Carabinieri lo esortò a non tremare, perché era protagonista di un atto storico).
Quali sentimenti contrastanti abbiano attraversato l'animo del dr. Filiberto Mastrapasqua – dirigente Commissario di Polizia ed autorità di P.S. - il quale, l'11 settembre 2017 ha ricevuto pubblicamente e firmato tale atto stragiudiziale di diffida, lo possiamo solo immaginare. Soprattutto perché egli è stato incaricato di consegnarlo al Palazzo del Quirinale, alla Presidenza della Repubblica.
Mai nella storia della nostra Repubblica - che io sappia - si era diffidata la massima carica dello Stato ad adempiere ai suoi doveri. Cosa ha richiesto nel suo atto stragiudiziale il dr. Pappalardo, Generale dell'Arma dei Carabinieri in congedo? L'atto stragiudiziale in questione è un atto di esposto e diffida ad adempiere, entro 30 giorni dalla consegna.
In buona sostanza, con questo documento consegnato ai sensi della Legge 241/1990, si sono dati 30 giorni di tempo al Presidente della Repubblica per lo scioglimento delle Camere, per poi andare al voto attraverso una legge elettorale legittima (ad esempio, l'ultima pienamente tale, chiamata anche il “Mattarellum”, Legge del 4 agosto 1993, n. 276 Norme per l'elezione del Senato della Repubblica. Legge 4 agosto 1993, n. 277 Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati). Scioglimento delle Camere in doveroso rispetto della Sentenza nr. 1 dell'anno 2014 della Corte Costituzionale, la quale anni fa si è espressa dichiarando l'illegittimità costituzionale della Legge nr. 270/2005 detta Legge Calderoli, o “Porcellum”, una legge elettorale con eccessivo premio di maggioranza e liste bloccate, che è stata applicata nelle ultime legislature. Il Palazzo della Consulta – garante della Costituzione e della legittimità delle le leggi – ha restituito dunque al cittadino il diritto ad esprimere voti di preferenza. Purtroppo né il predecessore Presidente Giorgio Napolitano, né il Presidente attuale Sergio Mattarella, sono riusciti a risolvere il problema, né pare abbiano trovato piena ed indefessa collaborazione da parte del Parlamento, che non è ancora riuscito ad elaborare una legge elettorale rispettosa della Costituzione. L'Italicum, la successiva legge elettorale del 2015, e valida per l'elezione della Camera dei deputati, ha dimostrato altri problemi. Nel 2017 la Consulta si è pronunciata di nuovo, bocciando la nuova legge elettorale, perché anch'essa incostituzionale.
Se entro il termine di scadenza dei 30 giorni, il Presidente della Repubblica non avrà dato esauriente risposta scritta al mittente, cioè al dr. Antonio Pappalardo, questi potrà adire la via giudiziaria con esposti-denunce - già depositati o in deposito prossimamente - che chiedano all'Autorità giudiziaria di valutare se esistano eventuali profili penali a carico di chi ci rappresenta e governa, come ad esempio il reato di rifiuto od omissione di atti di ufficio (articolo 328 del codice penale) commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, oppure l'articolo 287 del codice penale: “Usurpazione di potere politico o di comando militare”, per il quale si è puniti dai sei ai quindici anni di carcere.
Un grave delitto – quest'ultimo - contro la personalità dello Stato, che il dr. Pappalardo cita espressamente nel suo atto di esposto e diffida, chiedendo già al Procuratore Capo della Repubblica di Roma, se ricorrano gli estremi di tale reato, “a carico di soggetti da identificare”.
Ed ancora, il Generale Antonio Pappalardo, nel suo atto di esposto notificato alle Autorità, ricorda l'art. 28 della Costituzione della Repubblica, il quale dice:

I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici”.

Il Generale dei Carabinieri in quiescenza dr. Antonio Pappalardo, ha dunque chiesto alle massime cariche dello Stato di sospendere ogni legge nazionale, regionale e/o provvedimento nato da questo parlamento, illegittimo sin dall'anno 2014. Pertanto, ha chiesto anche la sospensione immediata del Decreto Legge 73/2017 sulla riforma vaccinale, poi convertito in Legge dal Parlamento a fine luglio 2017 (legge 119/2017), incostituzionale a giudizio del dr. Pappalardo ai sensi dell'art 32 della Costituzione.
Ora qualche mia riflessione personale ed interrogativo: se non vi sarà risposta soddisfacente da parte del Presidente della Repubblica entro il termine dei 30 giorni, cioè entro domani 10 ottobre 2017, in teoria gli abusivi /illegittimi seduti sugli scranni dei palazzi Madama e Montecitorio, e del Governo attualmente in carica, potrebbero rischiare di essere colpevoli di usurpazione di potere politico?
Non sono né un giurista né un legale avvocato penalista, e sarebbe bene consultarsi con essi. Ma esiste concretamente questa possibilità a mio parere, e la cosa davvero curiosa è che gli stessi comuni cittadini – qualora questa possibilità divenga una realtà certa – potrebbero procedere all'arresto, ma soltanto in flagranza di reato. Perché? Perché il nostro ordinamento giuridico lo contempla: articolo 383 del codice di procedura penale si chiama: Facoltà di arresto da parte dei privati”.

1. Nei casi previsti dall'articolo 380 ogni persona (1) è autorizzata a procedere all'arresto in flagranza, quando si tratta di delitti perseguibili di ufficio.
2. La persona che ha eseguito l'arresto deve senza ritardo consegnare l'arrestato e le cose costituenti il corpo del reato [253 2] alla polizia giudiziaria la quale redige il verbale [357] della consegna e ne rilascia copia.”

L'articolo 380 del c.p.p. dice espressamente quali sono i reati per cui anche privati cittadini possono procedere all'arresto in flagranza, assumendo temporaneamente l'incarico di ufficiali di Pubblica sicurezza, con poteri di polizia giudiziaria: ad esempio devastazione e saccheggio, delitto di violenza sessuale, delitto di riduzione in schiavitù, delitti con finalità di terrorismo ed eversione, ecc... e delitti contro la personalità dello Stato, ai sensi del Titolo I Capo II, Libro II del codice penale. Fra questi, appunto, il già citato art. 287 cp:

CAPO II - Dei delitti contro la personalità interna dello Stato
Art. 287
Usurpazione di potere politico o di comando militare.

Chiunque usurpa un potere politico, ovvero persiste nell'esercitarlo indebitamente è punito con la reclusione da sei a quindici anni.
Alla stessa pena soggiace chiunque indebitamente assume un alto comando militare.

In chiusura di questo mio intervento, credo di ben interpretare l'azione civile e politica del Generale in congedo, dr. Antonio Pappalardo, se dico che essa racchiude un alto messaggio morale di un uomo che vuole tentare il tutto per tutto per salvare l'Italia dal baratro, e dalla deriva autoritaria che mina le basi stesse del patto sociale fra cittadini e Istituzioni. Per farlo, è disposto addirittura a sottoporre all'esame di una rappresentanza numerosa del popolo sovrano (che si riunirà in Roma, il 10 ottobre 2017), un possibile Governo legale con nove persone a fare da guida politica esecutiva, un governo legale che faccia da transizione una volta sciolte le Camere, con una nuova legge elettorale proporzionale rispettosa della Costituzione, e con un audace programma politico e di rilancio economico – il quale esalti i singoli territori - e che preveda una Italia federale divisa in sei parti, a sovranità monetaria propria, non più dipendente dall'Europa.
Questo perché il dr. Pappalardo ed i militanti del Movimento Liberazione Italia, vedono nel popolo sovrano l'unico soggetto politico costituzionalmente legittimo in questo momento, essendo il Parlamento italiano illegittimo, e così il Suo Governo. Le Istituzioni evidentemente, attendono un segnale forte da parte del popolo. Una nuova Costituente?
Che cosa accadrà durante e dopo il 10 ottobre 2017?
Il dr. Pappalardo si sente ripetere questa domanda incessantemente. Egli – nel corso dei suoi incontri con la cittadinanza – risponde così: “Voi siete i padroni del Vostro Destino. Dell'Italia e della Vostra Terra.”
Siamo all'ultima spiaggia, all'ultima chiamata di democrazia diretta, partecipativa e vigile della cosa pubblica. Della polis. Non so se il Generale e le donne e gli uomini che lo seguono riusciranno nel loro intento. Ma essi hanno indicato una via concreta di azione.
Le migliaia di genitori, madri e padri, nonni e persone di tutte le estrazioni sociali e culturali che si riuniranno in Roma il 10 ottobre 2017, forse potranno costituire una autentica spinta rivoluzionaria pacifica e decisiva, per spezzare la morsa di corruzione, viltà e irresponsabilità, e restituire il cittadino ed i suoi bisogni al centro dell'attenzione della politica, in una cornice di autentica giustizia sociale.
L'Italia, forse, potrebbe diventare la prima nazione di una autentica Europa delle Patrie, e non più di una Europa tecnocratica che tutto sacrifica sull'altare di una economia di potentati economici privati, che stanno cancellando identità culturali e nazionali, sostituendo i popoli europei con altre genti ed altri popoli, in fuga da Paesi devastati da conflitti e caos, che sembrano creati ad arte.
10 ottobre 2017: chi domani sarà in Roma, potrà dire un giorno: io c'ero.

Luca Scantamburlo
9 ottobre 2017

messaggio testuale / messaggio audio diffuso in Rete

Aggiornamento 11 ottobre 2017
di Luca Scantamburlo
Purtroppo, invece delle migliaia previste, in data 10 ottobre 2017, le persone che hanno risposto all'appello lanciato dal Movimento Liberazione Italia guidato dal dr. Antonio Pappalardo (Generale in congedo dell'Arma dei Carabinieri), sono state poche centinaia. Ma quelle poche centinaia hanno fatto la storia della Repubblica italiana, sottoponendo all'attenzione della Presidenza della Camera - una volta affluite in Piazza Montecitorio - un documento a nome del "popolo italiano sovrano" e firmato dal "Governo legittimo provvisorio", che è stato consegnato al Consigliere Politico della Presidenza della Camera, il dr. Carlo Leoni.

http://www.corrierequotidiano.it/lettera-10-ottobre
lettera 10 ottobre 2017

http://www.corrierequotidiano.it/delibera-governo-provvisorio
delibera governo legittimo provvisorio

1 commento:

  1. Mi dispiace per la scarsa partecipazione a sostegno di questa mirabile iniziativa. Io apprendo solo ora. Non è facile coinvolgere le masse in battaglie pacifiche ma che scuotono le coscienze ormai assopite. Non demordete! Il 21 novembre a Roma ci sarà un'altra manifestazione, questa volta per la libertà di scelta sui vaccini. Che tante implicazioni sottende, non da ultimo ristabilire la potestà dei genitori. Supportateci! Uniamo le forze!

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