Oltre al noto ricorso avanzato dalla Regione Veneto in tema di vaccinoprofilassi e sua riforma con la conversione in Legge del Decreto 73/2017 - dinanzi alla Corte Costituzionale - anche Aggregazione Veneta e Palmerini Loris hanno presentato mesi fa una analoga istanza - anche se soltanto di sostegno - al ricorso esistente del Veneto, alla Corte Costituzionale, per un giudizio sulla questione di legittimità costituzionale della Legge 119/2017, “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci”.
Qui di seguito il link al loro comunicato stampa
https://veneta.link/comunicato-stampa-aggregazione-veneta-presenta-ricorso-alla-corte-costituzionale-avverso-al-dl-lorenzin-convertito-in-legge-ed-a-sostegno-della-regione-veneto/
Ecco il testo scaricabile liberamente dell' "ATTO DI INTERVENTO AD JUVANDUM DELLA REGIONE VENETO CONTRO D.L. LORENZIN", a firma di Aggregazione Veneta e Loris Palmerini, i quali costituiscono "Aggregazione delle associazioni maggiormente rappresentative degli enti ed associazioni di tutela della identità, cultura e lingua venete”, associazione con sede in Rubano (PD).
Dal comunicato stampa di Aggregazione Veneta, citiamo cosa la Regione Veneto evidenziava nella contestazione di costituzionalità dubbia mossa nei confronti della Legge 119/2017, che riformato la prevenzione vaccinale per prima infanzia ed adolescenza, introducento profili discriminatori nell'accesso scolastico al sistema 0-6 anni di età, e sanzionatori fino all'età di 16 anni, per la prole la cui famiglia inadempiente non ottemperi al calendario vaccinale obbligatorio.
Veniva sottolineata fra le altre cose:
– "la mancanza di finanziamento delle vaccinazioni
– l’interferenza del governo nella politica regionale della salute e dell’istruzione
– la mancanza di urgenza del DL Lorenzin
– la mancanza di test prevaccinali dato che li si rende obbligatori
– la bontà del sistema della Regione basato sul consenso ed il convincimento
– il potenziale conflitto del DL Lorenzin con alcuni principi del diritto
– l’inesistenza di una epidemia di morbillo in età pediatrica
– l’inesistenza di una soglia del 95% raccomandata da OMS o altri enti internazionali o italiani"
Il sostegno di Aggregazione Veneta al Ricorso della Regione Veneto, aggiunge alla discussione altri elementi:
"– non esiste il diritto dello Stato di imporre una cura medica al singolo in favore della collettività se non per emergenza medica, che per fortuna non esiste e non esiste certamente per 10 malattie
– gli attuali vaccini contengono anche DNA non umano, eccipienti di cui non si conosce né la composizione né gli effetti, e tanto più non esistono studi sugli effetti della loro combinazione e della sinergia di molti vaccini
– i dati AIFA sulle attuali vaccinazione dimostrano molte più reazioni avverse di quanto affermato, ridiscutendone la sicurezza
– si registrano e ci sono intrallazzi sul mercato medico e la mancanza di una gara per le vaccinazioni
– la libertà dell’individuo e il diritto alla salute sono pericolosamente messi in discussione dal potere governativo, nella fattispecie eletto non democraticamente: la cosa lede profondamente i valori fondamentali della identità e civiltà veneta che è protetta dall’art.2 dello Statuto regionale del Veneto e dalla Convenzione Quadro sulle minoranze nazionali
L’intento espresso dalla Assemblea delle Associazioni di Aggregazione Veneta (che il 24 luglio ha delegato Palmerini a presentare ricorso) è quello di conservare la libertà medica dei Veneti, ma è chiaro che questa battaglia porterà libertà medica a tutta l’Europa, in questo ripetendo quanto i Veneti come hanno spesso fatto nella loro millenaria storia."
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