SPESE PROCESSUALI TRIBUNALE ORDINARIO TRIESTE
RG nr. 3785/2019, IMPOSTE DI REGISTRO € 835
DONAZIONI CHIUSE - IMPOSTE PAGATE
Ringrazio tutti coloro che hanno donato consentendoci di ripianare l'esborso per le imposte di registro del contenzioso civile dell'anno 2019, arrivate improvvisamente a noi genitori nella primavera 2022, con notifica della Agenzia delle Entrate. L' eccedenza in donazione ricevuta, la metterò a disposizione dell'esposto-denuncia collettivo di aprile 2022 depositato presso la Procura della Repubblica di Udine, nei suoi costi legali possibili futuri con l'Avv Michele Rodaro, e anche per notificare con comunicato stampa tramite agenzia specializzata (dal costo di circa € 70 circa) l'esistenza di un eventuale fascicolo penale, qualora aperto dalla Procura della Repubblica di Udine.
Qui di seguito le attestazioni documentali di avvenuto pagamento delle imposte di registro assieme alla notifica della Agenzia delle Entrate (vedi files PDF in download).
AVVISO LIQUIDAZIONE IMPOSTE REGISTRO - PADRE - download PDF
AVVISO LIQUIDAZIONE IMPOSTE REGISTRO - MADRE - download PDF
IMPOSTE DI REGISTRO - ricevuta Mod. F24 PAGAMENTO PADRE (Luca) download PDF
IMPOSTE DI REGISTRO - ricevuta Mod. F24 PAGAMENTO MADRE download PDF
Luca Scantamburlo
10 - 11 giugno 2022
DONAZIONI
DONAZIONI CHIUSE in data 10.06.2022
IBAN: IT 71 X XXXXX XXXXX 000XXXXXXXXX
CC intestato a Luca SCANTAMBURLO, UniCredit, Fil. Cividale del Friuli (UD)
CAUSALE: “donaz. modico val. spese Imposte Reg. RG 3785/2019
da NOME-COGNOME donante, città prov. di residenza, EMAIL, ”
Indicare simbolo @ in disposizioni bonifico, usando la dicitura (at)
Per favore vi chiedo il Vostro aiuto con una donazione di modico valore - se e come potete - perché la mia ex compagna e io abbiamo avuto una improvvisa spesa di complessivi € 835 dovuta a un pregresso contenzioso civile le cui spese processuali e alle liti risultavano per noi già pagate. Così evidentemente non era vista la doccia fredda.
Lo Stato ha fatto sentire ancora la Sua voce a distanza di oltre due anni, notificando a me e all'altro genitore di nostro figlio R.S, le spese di imposte di registro (nostro figlio fu sospeso improvvisamente dalla frequentazione scolastica al primo anno della scuola della infanzia, nel marzo 2019, dal dirigente scolastico di allora perché inadempiente il calendario vaccinale).
Non si tratta di sanzioni irrogate nel nostro specifico caso ma di imposte di registro dovute per i due gradi di giudizio in sede civile da noi affrontati presso il Tribunale Ordinario di Trieste in sede civile, in cui il mio avvocato del Foro di Udine - l'Avv. Michele Rodaro - ed io sollevammo questione di legittimità costituzionale avverso il Decreto Lorenzin convertito dalla Legge 31 luglio 2017 n. 119.
Mio figlio e tante altre migliaia di bambini in tutta Italia furono ingiustamente costretti a interrompere il loro percorso scolastico nel 2018 e nel 2019, in violazione del loro diritto alla istruzione sancito dalla Costituzione della Repubblica all'art. 34 comma I. Per un soffio non arrivammo alla Corte Costituzionale nella nostra richiesta - non accolta - di ricorso in via incidentale. Il mio desiderio era infatti quello di riportare in classe - assieme a mio figlio - tutti i bambini sospesi ed estromessi dalle loro scuole: solo la Corte Costituzionale avrebbe - e potrebbe ancora oggi - cancellare quel particolare comma della Legge 119/2017 da noi contestato, che discrimina nella scuola della infanzia in base al profilo sanitario.
All'epoca portammo le nostre doglianze in un ricorso d'urgenza e in un successivo reclamo (Ordinanza di rigetto del nostro ricorso ex art. 700 cpc - ad agosto 2019 - da parte del G.O., e successivamente anche del nostro reclamo da parte del Collegio Tribunale di Trieste, 30 ottobre 2019).
Il Collegio del Tribunale di Trieste osservò che la sentenza n.5 /2018 della Corte Costituzionale - a causa del ricorso in via principale avanzato dalla Regione Veneto nel 2017 - si era già pronunciata anche sui diritti soggettivi e non solo sul conflitto di attribuzione e pertanto veniva a noi sbarrata la strada della Consulta di Roma.
Ottenemmo un piccolo risultato giuridico che fa giurisprudenza: per la prima volta nella storia della Repubblica, un tribunale (il Collegio del Tribunale di TS) riconosceva il diritto alla istruzione come un diritto soggettivo - contrariamente a quanto asserito dal Giudice Ordinario (G.O.) che esaminò il nostro ricorso e dall'Avvocato Distrettuale dello Stato che difendeva il Ministero della Istruzione, i quali parlavano invece di diritto inesistente e di mero interesse legittimo del minore - ma oltre a ciò non riuscimmo a ottenere dai giudici.
Le imposte di registro a noi accollate improvvisamente in queste settimane della primavera 2022 sono in totale quattro (4): due per ogni genitore e per ogni grado di giudizio e dunque per ogni Ordinanza emessa dal Tribunale Ordinario di Trieste in sede civile (ricorso + reclamo):
* a carico di S.DS, € 208,75 madre del nostro bambino R.S. sospeso dalla scuola della infanzia nel marzo 2019, perché inadempiente il calendario vaccinale
* a carico di L.S., € 208,75 padre (il sottoscritto Luca Scantamburlo) del nostro bambino R.S.
Tot. € 208,75+208,75= € 417,50, da moltiplicare per due (2) perché due sono i gradi di giudizio e due le Ordinanze emanate nel procedimento RG nr. 3785/2019:
Ordinanza nr. 1546/2019 Trib. Trieste, civile
Ordinanza nr. 2225/2019, Trib. Trieste, civile
Il totale di soccombenza di spese processuali di imposta di registro non
notificata all'epoca ai ricorrenti / reclamanti - né indicata nella
nota spese di parcella dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato, alla attenzione del
nostro legale Avv. Michele Rodaro - e oggi soltanto notificata a noi genitori è
di
tot. (2x 417,50) = € 835
Queste imposte di registro erano già dovute all'epoca, nondimeno non furono notificate all'epoca a noi. Possibile un disguido della Cancelleria al termine del procedimento?
In ogni caso l'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Trieste non le indicò nella nota spese parcella inviata al nostro difensore l'Avv Michele Rodaro, con cui ci notificarono le complessive spese alle liti e processuali che noi genitori abbiamo poi e subito saldato (cioè la imposta di registro non è stata conteggiata a suo tempo assieme ai € 3565 da noi regolarmente pagati oltre due anni fa).
Il mio commento personale - al di là della correttezza del procedimento e della conformità al dettato normativo - è che notificare dopo anni delle imposte di registro a dei cittadini che non hanno mai ricevuto precedentemente un preavviso, è una palese violazione del diritto all'equo processo ex art. 6 CEDU e del diritto a una buona amministrazione ex art. 41 CDFUE (Carta di Nizza-Strasburgo), nonché della garanzia di "buon andamento" e "imparzialità" di cui al disposto Art. 97 della Costituzione della Repubblica italiana.
Le imposte di registro sono dovute e non discuto ciò e il loro pagamento: io contesto che nella fattispecie i tempi di notifica non sono stati compatibili con dei tempi ragionevoli e con la buona amministrazione della cosa pubblica. Una ingiustizia che può interessare anche altri cittadini in altri contesti e circostanze.
Con amarezza decidiamo di non impugnare e di pagare questi avvisi di pagamento della Agenzia delle Entrate perché già il sottoscritto ha affrontato un penale come parte offesa (2017-2019), un procedimento civile (2019) e ho recentemente promosso, organizzato e sottoscritto con altri cittadini un esposto-denuncia collettivo sulla pandemia e gestione emergenziale sanitaria (aprile 2022, Procura della Repubblica di Udine).
Inoltre, personalmente nel 2021 ho già sporto querela contro un quotidiano italiano (Direttore, Caporedattore e giornalista) per diffamazione a mezzo stampa nei riguardi della mia persona e non posso passare la vita nelle aule dei tribunali.
Ciò non toglie che - come ho fatto personalmente aiutando pro bono tante persone dinanzi al Giudice di Pace negli anni passati e più recentemente anche quanti hanno voluto e vogliono presentare istanza in autotutela contro gli iniqui avvisi di avvio del procedimento sanzionatorio contro gli over 50 anni di età non vaccinati per libera scelta contro la COVID-19 - ribadisco il mio invito di impugnare sempre e comunque quando e se possibile (in ricorso gerarchico o giudiziario) ogni abuso, siano delle sanzioni amministrative oppure provvedimenti di altra natura lesivi dei propri plurimi diritti soggettivi, compatibilmente con le proprie forze, energie e tempo, perché solo tante e buone sentenze a favore dei cittadini, potranno nel lungo periodo migliorare la giustizia italiana.
La disobbedienza civile - quando e sempre non violenta - è un altro strumento che i cittadini possono usare contro le prepotenze e gli abusi di uno Stato declinato in senso schimittiano e leviatiano.
Lo Stato siamo anche noi nella sua componente civile di cittadinanza attiva (nella promozione sociale, nel volontariato individuale o di gruppo, riconosciuto o spontaneo, nei tanti comitati di quartiere ecc..), e lo Stato è costituito anche dai tanti poliziotti, carabinieri e finanzieri che fanno silenziosamente il loro dovere - sotto la pioggia o al gelo - al servizio prima di tutto della persona e della Repubblica, e non si fanno intimidire o condizionare da apparati deviati o ingerenze esterne.
Lo Stato siamo tutti noi e tutti noi contribuiamo a creare la nostra realtà con pensieri, parole e azioni. Ricordiamoci sempre di fare sentire la nostra voce, talora con forza se necessario, ma sempre in senso costruttivo e mai violento.
La violenza - tranne nel caso della legittima difesa ove è l'unica soluzione - porta sempre alla violenza: così mai nulla cambierà.
Se vogliamo un cambiamento dobbiamo prima di tutto esserlo nel nostro quotidiano e nei nostri pensieri: così potremo un giorno cambiare in meglio la società e il mondo, seminando oggi per noi stessi, per i nostri figli e le generazioni che verranno.
Chiuderò le donazioni aperte una volta raggiunta la cifra necessaria a coprire le spese.
Grazie a chi potrà e vorrà donare.
Luca Scantamburlo
07 giugno 2022
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