In data 23 marzo 2021 Tina Nilsson - Responsabile dell'Unità gestione dei casi di reclamo dell'Ufficio del Mediatore Europeo di Strasburgo - ha risposto al mio formale reclamo, indicandomi la procedura corretta perché il Mediatore possa trattare i reclami. In buona sostanza, il mio reclamo non può essere trattato perché non è stato rispettato il paragrafo 4 dell'art. 2 dello Statuto del Mediatore Europeo (mancano i cosiddetti "passi amministrativi appropriati").
Mio commento personale alla luce della risposta al mio reclamo: chiunque (non solo il sottoscritto) sia un cittadino dell'Unione Europea in forma singola od associata oppure qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro - se lo vuole - potrà presentare una formale protesta indirizzata alla Commissione dell'Unione Europea (ai sensi degli articoli 24-228 TFUE, Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea): in caso di una loro risposta evasiva o non rispettosa dei principi della CDFUE (Carta di Nizza) e/o della recente delibera della Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa di Strasburgo (CoE) - oppure in caso di una non risposta in condotta omissiva - si potrebbe configurare un caso di "cattiva amministrazione".
Ciò dovrebbe essere sufficiente perché un reclamo presso il Mediatore Europeo possa essere trattato e non rigettato sul nascere. Il reclamo deve rispettare le regole dello Statuto del Mediatore Europeo: nella risposta al mio reclamo, ci si riferisce in particolare all'art.2(4) dello Statuto in oggetto. Ai sensi del paragrafo 4 dell'art. 2 dello Statuto del Mediatore Europeo: "La denuncia deve essere presentata entro due anni a decorrere dalla data in cui i fatti che la giustificano sono portati a conoscenza del ricorrente. Essa deve essere preceduta dai passi amministrativi appropriati presso le istituzioni o gli organi interessati."
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Luca Scantamburlo
24 marzo 2021
Articolo 24 TFUE (ex articolo 21del TCE)
[...] ogni cittadino dell'Unione può rivolgersi al Mediatore istituito conformemente all'articolo 228.
Articolo 228 TFUE (ex articolo 195 del TCE)
1. Un mediatore europeo, eletto dal Parlamento europeo, è abilitato a ricevere le denunce di qualsiasi cittadino dell'Unione o di qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, e riguardanti casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni, degli organi o degli organismi dell'Unione, salvo la Corte di giustizia dell'Unione europea nell'esercizio delle sue funzioni giurisdizionali. Egli istruisce tali denunce e riferisce al riguardo.
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In data 03 marzo 2021 il servizio di accettazione dello European Ombudsman mi ha notificato la formale ricevuta del mio reclamo (nr. 202100408) depositato presso il Mediatore europeo (European Ombudsman). Nelle prossime quattro settimane verrò informato sugli sviluppi della pratica.
Luca Scantamburlo
08 marzo 2021
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27 febbraio 2021
Ecco la mia corrispondenza con il dottor Leandro Oto Tagliamonte:
download SOLVIT ITALIA Rigetto Reclamo e mia Risposta
Il mio successivo reclamo presentato al Mediatore Europeo in data 27 febbraio 2021 è contro la Commissione Europea per la possibile violazione dei diritti e delle libertà della Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea a seguito della imminente politica di passaporti vaccinali che vogliono implementare a livello UE come pass per movimento da uno Stato all'altro, subordinando l'esercizio di detti diritti e libertà ad un certificato vaccinale, oppure ad un test tampone RT-PCR.
Le recenti affermazioni del Presidente della Commissione Europea - Ursula van der Leyen - del 15 gennaio 2021 (a favore della idea di certificati vaccinali agganciati ai passaporti), sono gravissime a mio personale giudizio, poiché tradiscono i valori costitutivi e fondanti della idea stessa di Unione Europea, come spazio di libera circolazione di merci e persone, tutelate nei loro diritti soggettivi e riconosciuti sin dall'anno 1963 (CGUE, sentenza Van Gend en Loos).
Sono ancora più gravi vista la Risoluzione 2361 del 27 gennaio 2021 deliberata dalla Assemblea del Consiglio d'Europa (CoE), la quale nelle considerazioni legali ed etiche in riferimento alla COVID-19, si è raccomandata perché tutti gli Stati del CoE informino i cittadini che la vaccinazione contro la COVID-19 non è obbligatoria.
Raccomandandosi che nessuno subisca pregiudizio sociale in caso di rifiuto dell'atto sanitario e che i certificati vaccinali siano usati solo per monitorare sicurezza del vaccino e potenziali reazioni avverse, senza usarli per altri scopi (come movimento delle persone ).
Qui di seguito il mio formale reclamo al Mediatore Europeo:
download RECLAMO al MEDIATORE EUROPEO -
CONTRO LA COMMISSIONE EUROPEA
Nei prossimi giorni riceverò estremi di ricevuta del reclamo.
Luca Scantamburlo
27 febbraio 2021
Io sono contro il vaccino obbligatorio e contro il passaporto vaccinale.
RispondiEliminaIo sono contro il vaccino obbligatorio e contro il passaporto vaccinale.
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