mercoledì 10 gennaio 2018

MEDICI A CONFRONTO SUI VACCINI: IL DOTTOR MAURIZIO ROMANI A MOGLIANO VENETO, 13 GENNAIO 2017

Presso il Centro Sociale di Mogliano Veneto (Piazza Donatori del Sangue) in provincia di Treviso si terrà la sera del 13 gennaio 2017 dalle ore 20.45 un incontro culturale ed informativo avente come oggetto la vaccinoprofilassi e la prevenzione: "Vaccini, informati e consapevoli". 
Si confronteranno due medici sulle tematiche medico-scientifiche: un medico a favore delle vaccinazioni di massa e della politica sanitaria - la dottoressa Vitalia Murgia, pediatra e consulente scientifico - ed il dottor Maurizio Romani, già senatore e già Vicepresidente della XII Commissione permamente Igiene e Sanità.
L'incontro è stato voluto fortemente dai genitori moglianesi che si battono contro l'imposizione coercitiva ed obbligatoria dei vaccini (Associazione Libertà di scelta), rivendicando la scelta libera e personale in ambito terapeutico e di profilassi. Il Comune di Mogliano Veneto ha concesso il patrocinio all'evento, vista la presenza di un contradditorio, pur sottolinenando di essere a favore dell'obbligo come Amministrazione pubblica locale.
Se qualcuno avrà dei dubbi, potrà interpellare direttamente l'interessato - il dottor Maurizio Romani- sui temi già affrontati in sede di dibattito parlamentare, al Senato, la scorsa estate 2017, periodo in cui il Senatore Romani ha spiegato molto chiaramente ai colleghi parlamentari - ma rivelandosi una voce isolata e poco ascoltata, visto l'esito di conversione in legge del Decreto 73/2017 - sia tecnicamente sia storicamente, come attualmente la mancata vaccinazione contro il tetano (una malattia infettiva, ma non contagiosa) e contro difterite e poliomielite (con i tipi di vaccini impiegati adesso in Italia) non possa pregiudicare in alcun modo la sicurezza degli spazi pubblici, cioè concorrere od influenzare negativamente il tanto decantato effetto gregge, da immunità di branco, che si persegue con le attuali politiche sanitarie, in quanto le vaccinazioni per le malattie elencate sopra costituiscono nel nostro territorio soltanto una misura di prevenzione per la protezione personale.
Anche la mancata vaccinazione contro la pertosse, non sembra pregiudicare la sicurezza degli spazi pubblici, secodo quanto spiegato dal Senatore Romani mesi fa (si è visto durante le ultime ricerche, come la catena di contagio, in test effettuati sui primati, non venga interrotta, nonostante l'immunizzazione artificiale indotta con il vaccino).



video di YouTube 
Pubblicato il 15 lug 2017, grupposalus


Soprattutto nel caso della poliomielite quando per prevenirla, si vaccina con il vaccino IPV a virus ucciso (di tipo Salk), e non più utilizzando il precedente vaccino OPV (a virus vivo ma attenuato, di tipo Sabin), più efficace del Salk perché tale vaccino Sabin (OPV) conferisce una barriera immunologica intestinale, ma meno sicuro come vaccino rispetto al Salk, a causa di problemi di sicurezza (raramente, certo, ma lo fa, il vaccino Sabin può scatenare una malattia iatrogena, cioè vi vi è il rischio di insorgenza di una poliomielite vaccino-associata, cosa effettivamente accaduta diverse volte in passato, anche in Italia, e che accade nei Paesi africani o asiatici ove si impiega ancora il vaccino Sabin); per questo esso è stato progressivamente accantonato in via precauzionale nei Paesi avanzati del mondo, dapprima negli USA (dal 1999) e poi anche qui in Italia (dal 2002), per decisioni di apposite commissioni consultive dello Stato.
Solo per inciso, il vaccino Sabin costa molto meno del vaccino Salk e pertanto, guarda caso, esso trova larga diffusione ed uso presso Paesi non avanzati del mondo, con basso PIL e livelli igienico-sanitari pubblici e privati non eccelsi, e tavolta addirittura precari. Il paradosso è che proprio bassi livelli igienico-sanitari, costituiscono un ulteriore fattore di rischio, che potenzialmente amplifica la possibilità che l'uso del vaccino Sabin (a virus vivo ma attenuato, somministrato oralmente), possa condurrre a eventuali focolai epidemici della malattia che si vuole prevenire con la profilassi, causati indirettamente proprio dalla vaccinazione di massa, a tappeto, stessa. Proprio perché la poliomielite ha come mezzo e vettore di contagio, il canale oro-fecale. 
Queste sono questioni tecniche, ma che dimostrano ancora una volta che non sono soltanto le vaccinazioni a prevenire le malattie, ma che vi sono altri fattori - come i cosiddetti determinanti sociali (ambiente, potabilizzazione delle acque, alimentazione) - che incidono sulla salute delle persone, e sulla possibilità addirittura che campagne di vaccinazione di massa, a tappeto, imposte obbligatoriamente, facciano danni collaterali (non voluti) tutt'altro che trascurabili in talune occasioni ed in funzione del tipo di vaccino impiegato.
Cioè, vi sono malattie e malattie, e vaccini e vaccini, diversi fra loro, sia in efficacia, sia in sicurezza. Questo, al netto delle problematiche legate ad adiuvanti, conservanti e stabilizzanti, utilizzati o meno nella preparazione delle fiale dei vaccini, componenti chimici ben evidenziati ed illustrati dai cosiddetti bugiardini dei vaccini (foglietti illustrativi), che andrebbero sempre attentamente letti.

Luca Scantamburlo
10 gennaio 2018




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